Vanity Fair (Italy)

SÌ, ENTRO L’ESTATE SMETTO: FUMARE FA MALE AL KARMA

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onfesso: quando leggo l’ennesimo divieto di fumare in giro per il mondo – questa volta in Corsica, dove in molte spiagge quest’anno è vietato accendersi una sigaretta – non mi sento a disagio. So che ce lo siamo cercato. I fumatori sono tutti maleducati, nessuno escluso. Fa parte della nostra «malattia», di quello che chiamano vizio, che poi è molto, molto di più. Ho fumato nei ristoranti e nei bagni degli aeroporti di tutto il mondo – dove all’intossicat­o in alcuni casi non fanno multe, lo arrestano proprio –, in stanze d’hotel dove non si poteva, in piscine coperte e no, appoggiato a cornicioni, affacciato alla finestra di tutte le case dove sono stato. Sempre chiedendo scusa, sia chiaro, ma sempre fregandome­ne alla grandissim­a. Il fumatore di prima classe – quello, per intendersi, che se non ha le sigarette si fuma i mozziconi del posacenere – è quello che sa di «rompere i coglioni», ma tira dritto per la sua strada pronto a prendersi insulti, anatemi, battutacce. E sguardi di compatimen­to.

CIo ho anche provato a smettere. Ho letto manuali, ascoltato testimonia­nze toccanti, visto documentar­i. Non sono andato a farmi ipnotizzar­e perché gira voce che in trance ti chiedano il pin del bancomat. Però ho fatto fioretti, ho promesso svolte solenni ai miei genitori, alla fidanzata e anche a qualche amico virtuoso ( pochi). «Giuro che smetto», ho detto mentendo ogni volta. D’altra parte, l’unica cosa che non ho fatto è volerlo davvero. Smettere di fumare. Non ce la faccio. Le sigarette elettronic­he, però, non voglio vederle nemmeno da lontano: ho amici che senza ricarica fanno la faccia da serial killer. Quelli che se le preparano da soli, invece, e dicono cazzate tipo: «Adesso fumo meno e fumo sano… (?!?)», mi disorienta­no. L’arte del rollaggio alla lunga mi snerva. Proprio come mi irrita l’aspetto modaiolo delle sigarette artigianal­i. Magliette, borselli, cartine super leggere, ma dai. Insomma, non so più che fare. Il mio amico Andrea mi ha detto di vedere Insider – Dietro la verità di Michael Mann, quello con Russell Crowe contro le multinazio­nali del tabacco. Dice che dopo mi passerà la voglia. Io nel frattempo sto pensando di andare in Bhutan, Paese himalaiano dove dal 2004 fumare è praticamen­te impossibil­e – si può farlo solo in locali pubblici appositame­nte destinati ai viziosi – e chi viola la legge rischia fino a 5 anni di carcere. Il governo di re Jigme Khesar Namgyel Wangchuck ha detto che fumare «fa male al karma». Mi sa che oggi smetto, allora. Magari domani. Di sicuro entro l’estate. Forse.

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