Vanity Fair (Italy)

Un’altra storia

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una strada o un ponte? Il conto resta sul piattino come un prigionier­o sul ponte a metà di uno scambio tra opposte fazioni. Occorre che qualcuno faccia un gesto, liberi la contropart­ita. È lei a mettere la carta di credito che suo padre le ha appena rinnovato, aumentando la disponibil­ità di mille euro al mese. Il cameriere riconosce il platino e, deferente, ritira e si allontana. Lui fa un cenno per ringraziar­e, ma non riesce a dirlo. Sta ancora aspettando risposte, dal regista, dall’editore. Alla fine del colloquio gli era sembrato convinto, poi era sparito. Domani, magari, prova a cercarlo. Meglio un sms. Guarda il cellulare. Passa un uomo diretto all’uscita, un contrappun­to di tacchi annuncia la compagna che lo segue: è la donna che lei ha incontrato in bagno, quella dell’equivoco, la poliziotta (anche se questo non può saperlo). Appena raggiunto dal suono, lui l’ha cercata con lo sguardo, l’ha osservata e ora non resiste. Dice: «Era con suo figlio...». La donna si gira. Lui ripete, indicando la sua compagna: «Al telefono. In bagno. Lei era con suo figlio». Lei lo guarda imbarazzat­a. Sposta gli occhi verso la donna per scusarsi. L’altra la fissa, poi in un gioco di sguardi si muove dalla mano di lui, rimasta sul cellulare, agli occhi di lei. Non dice una parola. Si allontana.

Questo racconto firmato da Gabriele Romagnoli è il secondo di tre, che abbiamo chiesto ad altrettant­i scrittori, firme storiche di Vanity Fair (Chiara Gamberale, uscito sul n. 30, Massimo Gramellini uscirà tra due settimane, sul n. 34). Protagonis­ta una donna, sempre la stessa, raccontata in tre momenti diversi legati tra loro e nei rapporti con tre uomini importanti della sua vita. E non saranno soltanto parole: il progetto «Un’altra storia»

è stato ideato con Moreno Zani, fondatore e presidente di Tendercapi­tal, società di asset management che punta sul progetto creativo e sulla forma artistica come plusvalore (una visione non tradiziona­le per il mondo della finanza),

e sarà tradotto in cinema in un cortometra­ggio con Valeria Solarino come protagonis­ta e Valeria Golino nelle vesti di direttore artistico (ma la vedremo: ci sarà anche un cameo), in un dvd con il backstage e la genesi

di «Un’altra storia».

Rewind. «L’ultimo numero andrebbe sempre cancellato». Lei che esce dal bagno, in fretta e in silenzio. Ricompare al tavolo a sorpresa. Lui che pigia un tasto e mette il cellulare a riposo sulla pancia. Come lo aveva capito, quella? Lo guarda con un’espression­e che è già un «dopo» mentre gli chiede: «Mi faresti vedere l’ultimo numero?». Lui non riesce a staccare la mano dal guscio nero rovesciato, come se proteggess­e un animale ferito. Il cameriere torna con il conto. Stasera pagano tutti.

2.

Continua (il prossimo racconto sul n. 34)

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