Vanity Fair (Italy)

I l a ri a chi ava c c i

Dei desideri

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Ci sono più di undicimila chilometri tra Kampala, in Uganda, e New York. Nella prima, Aamito Lagum è nata, nella seconda ci è arrivata grazie a un reality. Perché lei le passerelle se le sentiva nel sangue, anche quando la madre, che la voleva avvocato, le diceva di togliersel­o dalla testa. « Ero stata già notata a sedici anni, mentre andavo a scuola, e avevo avuto degli ingaggi, ma per andare a sfilare dovevo chiederle i soldi per l’autobus. Aveva paura che non mi avrebbe portato

a niente » . Aamito, ancora diciottenn­e, andava a caccia di talent scout su Twitter,

ma la vera occasione è arrivata con Africa’s Next Top Model, costola del celebre reality americano che nel 2013 ha indetto le selezioni per la prima stagione africana a Nairobi, in Kenya. « Pregai mia madre di lasciarmi fare un ultimissim­o tentativo, se avessi

fallito mi sarei iscritta alla scuola di legge » . Adesso, che di anni ne ha ventidue, la vedremo indossare tutto meno che la toga: quell’autobus per Nairobi Aamito lo ha preso – per sedici ore di viaggio notturno – e ha conquistat­o i produttori del programma, che l’hanno portata a Cape Town per le riprese e poi a New York, per la finale. « Non avevo dormito, avevo un aspetto orribile, in più, a un certo punto delle selezioni, me ne ero dovuta andare: non potevo permetterm­i

una notte a Nairobi, tanto meno di perdere l’autobus per tornare a casa » . Incoronata dalla supermodel nigeriana Oluchi Orlandi, conduttric­e e giudice del programma, Lagum si è aggiudicat­a un contratto con l’agenzia newyorkese Dna Model Management e ha debuttato

a gennaio scorso nella sua prima Fashion Week, quella della Grande Mela. Con il suo metro e ottanta di statuaria bellezza ha aperto gli show di Balenciaga e The Row.

La madre, dal canto suo, ha finalmente approvato: «Almeno fino a che servirà a pagare i conti».

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