PRENDERSI CURA
fondamentale che rompe con tutto il resto». L’angolo d’emozione, in cui si perde il totale controllo che un tempo le regalava il dirupo. Oggi invece il suo giardino d’adrenalina, quell’attimo segreto in cui corre il brivido, si spalanca davanti al bagaglio: la parola valigia, nell’intimo della viaggiatrice Lucia, provoca una piccola, magnifica paura. Sistematica e pure articolata: «Trovo più spaventoso organizzare tre giorni di viaggio che il necessario per un mese». L’inversione di tensione – pochi giorni più minacciosi di una vera trasferta – in senso emotivo e pure quantitativo: per un mese l’amministratore riesce a selezionare (relativamente) poco, per due giorni si porta dietro davvero tanto. Non s’impara? «Non riesco a fare una vera selezione, quindi chi se ne frega, porto tutto quello che mi va». Perché allora in un mese non diventa una montagna? «A casa lo è, ma rivedo e tolgo, mi sembra che nulla serva così tanto, alla fine parto quasi leggera». Invece il classico circuito Milano-Roma-Castrocaro-Rimini non ha trovato pace, tra le zip dei bagagli. Il grande errore: «Porto scarpe assolutamente simili tra loro e lascio a casa quelle più interessanti. È l’aspetto più complicato, anche per il posto che occupano». Il piccolo e curioso errore: «In qualunque valigia, come nell’armadio, non può mancare un jeans. Che poi non metto quasi mai». Tacchi troppi, jeans che non metterà ed elastici per gli esercizi, come segni di riconoscimento del Magnani bagaglio, spesso strabordante di abiti da sera. Arrivata a destinazione, si pente? «No, perché il piacere di decidere fino all’ultimo è la parte gratificante». Il gusto di scegliere l’istante: «Quando entro in un ristorante, se possibile opto per il tavolo con quello speciale scorcio dalla finestra che in quell’attimo mi attira. È fondamentale: rende quelle due ore più belle di altre». Lucia Magnani, ideatrice e ad di Long Life Formula,
un percorso benessere tra cibo, sport e cure termali adottato dalle Terme
di Castrocaro.