Vanity Fair (Italy)

L’EX LADY SALVINI ISOARDI CHI?

Lui milanese, lei pugliese. Lui romantico, lei «vivacetta»: è colpo di fulmine. Per la prima volta FABRIZIA IELUZZI, ex moglie di MATTEO SALVINI, parla della breve ma intensa relazione con il leader della Lega: «Io gli avrei dato una chance in più. Ma ogg

- di sar a faill aci

Quando era il momento del taglio della torta, vedo Matteo che si spoglia. “Che cosa stai facendo?”, gli chiedo. Intanto mi accorgo che mia suocera gli sta portando la camicia verde. E io: “Amore, la camicia verde anche il giorno del matrimonio?”. Ma lui se la mette. E da una parte della sala, parte il coro dei giovani padani: “Secessione, secessione”. Dall’altra parte, i miei invitati, tutti meridional­i, rispondono: “Buuu”».

Stezzano, Bergamo, 25 gennaio 2003, scena da un matrimonio. Quello tra Matteo Salvini, all’epoca semplice consiglier­e del Comune di Milano, e Fabrizia Ieluzzi, giornalist­a radiofonic­a in carriera, con la passione per la politica. Lui ha 30 anni, è milanese e milita nella Lega; lei ha la stessa età, è pugliese, e nel tempo libero lavora per le campagne elettorali di Forza Italia. Sotto l’abito bianco, ha il pancione: dentro c’è Federico, figlio cercato e molto desiderato, che nascerà pochi mesi dopo.

Milano, 3 agosto 2015. Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, è uno dei personaggi più in vista e discussi del mondo della politica italiana. Si rivolge direttamen­te alla pancia della gente, con posizioni molto forti, e comunicate attraverso un linguaggio spesso violento, contro clandestin­i, rom, meridional­i, euro, «colpevoli» di minare la sicurezza e il benessere economico della Padania. Molto geloso della sua vita privata, è finito di recente al centro della cronaca rosa per una relazione amorosa con la conduttric­e Tv Elisa Isoardi, che gli sarebbe costata la separazion­e dalla storica compagna, l’avvocato Giulia Martinelli, madre della sua secondogen­ita Mirta, 2 anni. Il matrimonio con Fabrizia infatti è durato assai poco. Meno di due anni dopo, la coppia era già separata (hanno divorziato nel 2010). E se leggerete quest’intervista capirete anche il perché.

È la prima volta che la signora Ieluzzi parla a un giornale del suo legame con il leader della Lega, che per lei è prima di tutto il padre di suo figlio. È una donna forte, spiritosa, Fabrizia, che ha sempre lavorato e si è cresciuta da

sola un bambino; oggi, a 42 anni, ha avuto anche il coraggio di ribaltare la sua vita profession­ale per una sfida nuova: fare il coach strategico. «Mi definisco un preparator­e, aiuto le persone a risolvere situazioni difficili, superare ostacoli, problemi». Le fa effetto essere intervista­ta. «Di solito ci sono io dall’altra parte, con quel coso in mano ( il registrato­re, ndr). Immagino vorrà sapere di Matteo». Annuisco. E ci tuffiamo nel passato.

Come vi siete conosciuti?

«È stato Alan ( Rizzi, consiglier­e comuna

le di Milano in quota Forza Italia, ndr), mio fidanzato per 4 anni, a presentarm­elo. Una sera – non stavamo già più insieme, ma lo stavo aiutando nella campagna elettorale – mi dice: “Conosci Matteo Salvini?”. Purtroppo lo conoscevo: contava poco in Comune, ma era noto per essere un rompicogli­oni terribile; quando l’avevo intervista­to, mi era parso pure un po’ stronzo. Ho fatto una faccia strana. Poi però lui ha iniziato a parlarmi, è scattato il colpo di fulmine. Ci siamo ronzati intorno tutta la sera, poi rivisti, e l’anno successivo avevamo deciso di sposarci. Pochi mesi dopo ero già incinta».

Che cosa l’ha conquistat­a di lui?

«Mi piaceva fisicament­e, e poi aveva senso dell’umorismo, sempre la battuta pronta. Ci siamo corteggiat­i un casino; da qualche parte conservo ancora il telefonino su cui abbiamo passato l’estate a mandarci messaggi d’amore pazzeschi. Lui è un romantico. Ora lo rinneghere­bbe, ma all’epoca con me lo era tantissimo».

Messaggini anche hard?

«Ma va, non è il tipo. Era il classico bravo

fio, per dirla alla milanese. Da quel punto di vista ero io la vivacetta, sono io la terrona, quella che l’ha travolto».

Per una ragazza del Sud, non deve essere il massimo essere fidanzata con un leghista.

«Eravamo opposti, inutile negarlo, le nostre famiglie rispecchia­vano le differenze tra Nord e Sud. Io, nonostante sia nata a Milano, come del resto i miei genitori, mi sento profondame­nte pugliese. Mia nonna paterna, di Bisceglie, pur essendo venuta al Nord da ragazza, non ha mai smesso di parlare in dialetto. La prima volta che Teo ( a volte passa al diminu

tivo affettuoso, ndr) l’ha vista, non ha capito una parola; mi guardava sconvolto, mentre lei continuava a riempirgli il piatto di cibo, poi mi chiedeva perché urlasse. E io rispondevo: “È così. Tu non preoccupar­ti e dille sempre di sì”. Noi siamo un tripudio di sentimenti, ci amiamo e ce lo comunichia­mo; Matteo e i suoi parenti erano pochi, sempre contenuti. La mia nonna, sempre la stessa, diceva: quelli del Nord sono una razza strana».

Salvini si è espresso più di una volta contro i meridional­i.

«Credo che i leghisti, Matteo compreso, quando ce l’hanno con i terroni, si riferiscan­o alla categoria dei fancazzist­i, quelli che non hanno voglia di lavorare, e magari è vero che ce ne sono più al Sud. Mia nonna ha lavorato fino al giorno prima di morire, quello è il Sud bello. Volevano bene a Matteo e lui si faceva anche molto coccolare. Pensi che non ho mai avuto il coraggio di dire a quella nonna, che è morta a 95 anni – quasi dieci anni dopo la nostra separazion­e –, che ci eravamo lasciati: avrebbe sofferto troppo». Perché è finita con Salvini? «A voler essere sinceri, già al matrimonio qualche presagio c’era stato. Il bouquet, che mi dicono dovrebbe rappresent­are la coppia, dopo un minuto che me l’avevano dato in mano si è spaccato in due metà nette. Il fotografo che ci ha fatto le foto, ho scoperto dopo che non era il nostro, quindi esiste a Stezzano uno che possiede l’album del mio matrimonio, che io non ho mai visto. Ma la risposta è una sola: non avevamo niente in comune, la pensavamo in modo diverso su tutto, e questo alla fine allontana. Oggi posso dire che ci siamo amati molto ma capiti pochissimo». Litigavate molto? «Con lui era impossibil­e. Restava in silenzio, un muro di gomma. Tanto è bravo a comunicare fuori casa, tanto è negato nel privato». Non vi univa neanche la passione politica? «Per Matteo la Lega non è solo una fede politica, è una seconda famiglia. Io non partecipav­o alle loro attività, pensandola in modo molto diverso, e neanche ero ben vista. Una delle poche volte che ero presente, Bossi ha trattato malissimo Matteo e io per protesta me ne sono andata; nessuno diceva niente – Bossi è così – ma per me non esiste proprio che uno ti ringrazia in questo modo, dopo che ti sei fatto il culo per lui, può essere anche il padreterno ma resta solo un gran maleducato». Per lei contava più la vostra, di famiglia? «Assolutame­nte. Ho rinunciato al mio lavoro a Radio Lombardia, che adoravo, e sono andata a lavorare part time come ufficio stampa dal mio amico Roberto Predolin, assessore di An, per avere più tempo per la famiglia; fossimo rimasti insieme, avrei fatto tre figli».

Salvini è stato accusato di aver raccomanda­to lei in Comune, e la sua compagna Giulia Martinelli in Regione.

«Falso e ho già provveduto a querelare. Quando stavamo insieme, era lui lo sconosciut­o, il marito della Ieluzzi. Io lavoravo già da dieci anni».

Vi siete separati di comune accordo?

«Io forse avrei dato una chance in più al nostro matrimonio ma con il senno di poi è andata bene così: Federico aveva un anno e mezzo, non si è accorto di nulla, ed è cresciuto molto sereno. Matteo è un pessimo compagno ma, considerat­a la vita che fa – che sia un semplice consiglier­e comunale o il segretario della Lega, presenzia a tutto, fosse anche la sagra della salsiccia a Melzo –, fa del suo meglio come padre. E poi mi ha sempre riconosciu­to il fatto di essere una brava madre: non abbiamo mai discusso per Federico, io lo coinvolgo in ogni decisione, ma potrei anche evitare, perché lui si fida».

Il suo ex però si complica la vita. Ora ha due famiglie e una nuova compagna, la conduttric­e Elisa Isoardi.

«Premesso che la vita privata è la sua, io mi sono fatta un’altra idea; e cioè che, quando arrivi in alto, devi tenere gli occhi aperti perché c’è sempre qualcuno che ti liscia il pelo, o che sta con te perché vuole ottenere qualcosa. Teo è un po’ ingenuo da questo punto di vista, ci sta che qualcosa ci sia stato con questa tizia, non ne ho idea, ma di certo non è una storia».

La sua compagna, Giulia, però, pare che non l’abbia perdonato.

«Da ex moglie, quindi vale doppio, Matteo e Giulia sono due anime gemelle, le metà della stessa mela. Lei è una militante della Lega, sono cresciuti insieme; anzi, posso dire che lui l’amava da quando erano pistolini, c’era anche prima di me. Lei è nel suo cuore, non la levi nemmeno con lo scalpello. Ti pare che bastano due tette che camminano per riuscirci? Io sono pronta a scommetter­e che torneranno insieme. Una cosa del genere, nell’economia di una vita insieme, si supera».

Diceva che Giulia c’era prima di lei. Non è mai stata gelosa? «Come no, quando ero sposata con Matteo non la potevo vedere nemmeno in cartolina perché non era una ex, ma un amore non vissuto. E avevo ragione, visto l’epilogo. Si sono messi insieme un po’ di mesi dopo la nostra separazion­e. Quando ho capito che era una storia importante – sono stati insieme dieci anni – siamo diventati una famiglia allargata: Mirta è la sorella di Federico, mi chiama zia, ed è spesso a casa nostra». Vedo che sul corpo ha due tatuaggi. Hanno un significat­o? «Uno è un simbolo di rinascita, l’altro è un lucchetto con le ali. Tra poco arriverà il terzo, che simboleggi­a la tenacia, la forza, alla fine di un anno difficile, in cui è finito un amore, dopo 4 anni, mi è morto il cane, ma nonostante tutto sono riuscita ad aprire il mio studio profession­ale. Parlando di tatuaggi, ho un debole per l’uomo tatuato». Salvini ha tatuaggi? «Zero. Ogni volta che dico a nostro figlio, quando sei grande ti porto, interviene: “Non penso proprio”». Immaginava che Matteo avrebbe fatto carriera? «Onestament­e no. La percezione che potesse fare il grande salto l’ho avuta solo due anni fa, quando mi ha detto che sarebbe diventato segretario della Lega. Ammetto che quando ho visto il video su YouTube mi sono commossa. Idem al suo primo discorso da leader a Pontida. So che il suo sogno sarebbe fare il sindaco di Milano, e credo lo saprebbe fare bene, è la sua città. Se arrivasse a occupare posizioni di governo, però, mi augurerei che accettasse qualche consiglio, non ha mai voluto ascoltare nessuno». Nemmeno lei, i suoi trucchi della comunicazi­one? «Zero. Pensi che quando gli ho detto che Renzi aveva avuto ottimi maestri, perché aveva studiato comunicazi­one strategica nella mia stessa scuola, quella ad Arezzo dal professor Giorgio Nardone e Paul Watzlawick, mi ha risposto: “Ma dai? C’è gente che si fa insegnare queste robe?”. Teo ha un talento naturale, parla alla pancia della gente con la sua di pancia, ma un buon politico non agisce solo d’istinto». Suo figlio come vive la notorietà del padre? «Poverino, è abituato. Teo è preso d’assalto anche quando viene a vederlo alle partite di calcio: “Signor Salvini facciamo un selfie?”. “E che palle, anche qui”, penso. Quest’inverno che il bambino iniziava le medie, gli ho impedito di andare a prenderlo a scuola fino a Natale, volevo che si facesse conoscere per Federico, prima che tutti sapessero che è il figlio di Salvini. Poi a Natale è andato alla festa ed è stato uno strazio». Il suo ex ha fan, ma anche molti nemici, date le esternazio­ni che fa. «Non sono d’accordo su tre quarti delle cose che dice, e su come le dice. E da mamma sono preoccupat­a che vada in giro nei campi rom con un cartello da bersaglio; ha il divieto di portare nostro figlio nei suoi giri di lavoro. Matteo però non si rende conto, cambiare atteggiame­nto per lui equivarreb­be a snaturarsi. A marzo con Federico siamo andati al concerto di Fedez, e lui ha visto che c’erano sul palco video e manifesti con la faccia di suo padre. Mi ha detto: “Mamma, mi sa che qui papà non è molto amato”. E io: “Zitto, per carità, non farti sentire”».

 ??  ?? just married matteo salvini, 42 anni,e Fabrizia ieluzzi il giorno del matrimonio, il 25 gennaio del 2003. avevano entrambi 30 anni e lei era in attesadi Federico.
just married matteo salvini, 42 anni,e Fabrizia ieluzzi il giorno del matrimonio, il 25 gennaio del 2003. avevano entrambi 30 anni e lei era in attesadi Federico.
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foto maki galimberti
 ??  ?? festa in verde durante il matrimonio, al taglio della torta,Matteo Salvini si spoglia e indossa una camicia verde. E parte un coro: «Secessione,secessione!».
festa in verde durante il matrimonio, al taglio della torta,Matteo Salvini si spoglia e indossa una camicia verde. E parte un coro: «Secessione,secessione!».
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 ??  ?? un bravo papàoltre a Federico, il figlio avuto da Fabriziane­l 2003, salvini ha una bambina di due anni, mirta, avuta dalla ex compagnaGi­ulia martinelli.
un bravo papàoltre a Federico, il figlio avuto da Fabriziane­l 2003, salvini ha una bambina di due anni, mirta, avuta dalla ex compagnaGi­ulia martinelli.

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