TOM CRUISE
Canta in Tv, non parla di Scientology, forse si sposa (e quattro). Ecco a voi lo spettacolare ritorno di TOM CRUISE, più che mai superstar. Nell’ultima puntata di Mission: Impossible si è appeso a un aereo in volo (no controfigura). Ma se a 53 anni contin
Non più di due settimane fa, durante il tour promozionale per il suo nuovo film Mission: Impossible - Rogue Nation, Tom Cruise è stato ospite del Tonight Show di Jimmy Fallon, attualmente il talk show più di successo della Tv americana, nonché quello con la più alta percentuale di pubblico di ventenni. Come spesso fa, soprattutto con gli ospiti più divertenti, Fallon ha coinvolto Cruise in una lip sync battle, una gara a chi mima meglio con la bocca canzoni di sua scelta, mentre in sottofondo va l’audio originale. Un trionfo: tre giorni dopo, l’esibizione di Cruise era stata vista su YouTube da 6 milioni di spettatori, molti dei quali all’epoca di Top Gun non erano probabilmente neanche ancora nati. Dieci anni dopo la sfortunata ospitata da Oprah Winfrey – quella dei salti d’amore per Katie Holmes sul divano, per capirci, quella per cui diventò lo zimbello del mondo intero – Tom Cruise è di nuovo un fenomeno virale, ma questa volta per i motivi giusti: è tornato a fare quello che sa fare meglio, ovvero portare la gente al cinema. Basta guardare i numeri: oltre alle critiche ovunque positive, Mission: Impossible - Rogue Nation ha incassato in un solo weekend di programmazione ben 56 milioni di dollari negli Usa (le previsioni parlavano di 40), a cui vanno aggiunti altri 65 negli altri Paesi in cui è già uscito, esclusa la Cina, dove ci si aspettano incassi da capogiro (in Italia arriva il 19 agosto). Abbastanza da far parlare tutti – dal New York Magazine («È arrivato il momento di apprezzare di nuovo Tom Cruise», era il titolo) a Variety, passando per Hollywood Reporter – di un vero e proprio ritorno in gande stile della stella Cruise. Appannato per dieci anni, dopo una serie di flop consecutivi, l’uomo che è stato un’icona degli anni ’80 e che sembrava perso, soprattutto per un pubblico giovane che lo conosce più per la sua associazione a Scientology che per i suoi film, ecco che Tom torna a brillare. Il magazine Fortune si è spinto oltre e ha scritto che dalla sua parabola potrebbero imparare in molti, soprattutto politici e amministratori delegati con leadership traballanti. Smettere di foraggiare la stampa con dichiarazioni che possono nuocere, assumere un ufficio stampa adeguato e professionale, lasciar perdere i panni della vittima, ironizzare su se stessi prima di venire ridicolizzati, concentrarsi su quello che si sa fare meglio. Insegnamenti messi in pratica da Cruise, primo tra tutti quello al punto uno: in molti hanno infatti notato come recentemente abbia smesso di parlare apertamente della sua appartenenza a Scientology, argomento che in passato gli ha provocato guai e problemi. E se l’uscita dalla chiesa culto di L. Ron Hubbard, come alcune voci hanno ipotizzato, è per ora improbabile, è però vero che Tom sembra aver imparato la lezione, forse guidato anche da un nuovo portavoce, tale Amanda Lundberg, chiamata a sostituire la sorella. Non che questo lo renda immune ai pettegolezzi, anzi. Giusto in tempo per l’uscita del film è circolata la notizia del fidanzamento ufficiale scopo matrimonio con la ventiduenne assistente Emily Thomas. A parte che se fosse vero ci sarebbe da ammirarlo perché lui è uno serio e le sposa tutte, mica le illude, e questa sarebbe la moglie numero quattro, a parte questo, il pettegolezzo è stato presto smentito dalla stessa Emily, con un ottimo lavoro di ufficio stampa. E mentre la caccia alla prossima signora Cruise continua, Tom si gode il nuovo successo, lasciando a noi il compito di analizzare le dinamiche di un ritorno così inaspettato e prepotente, con la consapevolezza che trenta e più anni di Hollywood non sono solo frutto di una coincidenza. Si chiama professionismo. E perseveranza. E massicce dosi di quella che gli americani chiamano star quality ovvero quella cosa che non si insegna: o ci sei nato oppure niente. Quella che alla domanda di Jimmy Fallon sul perché, a 53 anni, si ostini a voler fare in prima persona le scene d’azione più pericolose rischiando la pelle invece di farle fare a uno stuntman, gli fa allargare le braccia e rivolto verso il pubblico gli fa rispondere: «Perché per voi è divertente e io sono qui per farvi divertire». Bentornato Tom. Neanche lo sapevamo, ma un po’ ci sei mancato.
TRENT’ANNI E PIÙ DI HOLLYWOOD NON SONO UNA COINCIDENZA. SI CHIAMA PROFESSIONISMO. E MASSICCE DOSI DI STAR QUALITY