GO, GOSLING GO!
Èil teorema di Fight Club: quando nel 1999 uscì il film di David Fincher, le (allora) ragazze come me si divisero in due fazioni. Le Bradpittiane e le Edwardnorti-ne. Le amanti di Brad sostenevano la sua bellezza assoluta, la mandibola volitiva, gli addominali a grattugia, lo sguardo blu oltremare; le a mantidi Edward impazzivano perla sua imperfezione, il fascino ambiguo, il sorriso strafottente e misterioso. Insomma, una versione più adulta della diatriba Brandon vs Dylan di Beverly Hills 90210. E poi è arrivato lui, Ryan Gosling, l’uomo che sfodera bicipiti, mascellone e occhio azzurro alla Pit te un’ aria problematica e anticonvenzionale alla Nor ton. Il gioco è fatto, Gosling è il compromesso storico, l’anello di congiunzione tra il bello che piace e lo strano che seduce. E ci mette d’accordo tutte. Per prime le mamme che, leggendo la sua biografia, non possono ignorare l’infanzia difficile. Poi le romantiche: Ryan entra talmente bene nei personaggi che interpreta da fidanzarsi sistematicamente con le partner sul set, prima Sandra Bullock, poi Rachel McAdams e, infine, Eva Mendes, ora madre di sua figlia Esmeralda. Piace alle donne sensibili ai temi sociali, per essersi speso in prima persona in cause umanitarie (Darfur e Congo). Piace alle quarantenni, che apprezzano la sua passione per le ragazze mature. Piace alle giovanissime come la ventitreenne Selena Gomez che, finita la storia con Justin Bieber, dice di voler conservare il suo cuore e il suo anulare in attesa di una proposta di matrimonio da parte di Gosling. Piace alle spiritose perché ha sempre risposto a tono alle parodie sui social, dimostrando di saper ridere di se stesso. E gli uomini? Gli uomini di questo successo non si capacitano. « Ma ha la faccia da suricato!». È vero, ha gli occhi vicini, ma intelligenti, come un giovane Sean Penn. «Ma ha la mobilità facciale di un monolite!». A me torna in mente Sergio Leone che, parlando di Clint Eastwood, diceva avesse solo due espressioni, con cappello e senza cappello: Gosling ne ha di certo altre due, con la barba e senza barba. E comunque lui è bravo, adorabile nei panni dello sciupafemmine galante in Crazy, Stupid, Love, credibile addetto stampa del presidente George Clooney nelle Idi di marzo, semplicemente fichissimo e spostato in Drive. «Ma gli fanno sempre dire due battute in croce!». Online c’è un finto trailer, Quiet Ryan, «Ryan il taciturno», con le scene dei suoi film dove tace e sospira, sospira e tace. In Come un tuono muore prima di aver aperto bocca. Però nella vita fa dichiarazioni d’amore da Oscar. Per esempio, in Tv: «L’unica cosa che cerco in una donna è che sia Eva Mendes». Con buona pace di Selena Gomez e anche mia. Che tanto continuo a preferirgli Edward Norton.