Vanity Fair (Italy)

KEEP CALM: mi faccio in 5

- di SAR A FAILL ACI

Cinque figli, quattro cariche ad alto rischio e un nuovo, ambizioso obiettivo: CORRADO PASSERA, candidato sindaco a Milano, si racconta in un libro. Dai due in greco alla scoperta dell’America, dalla crisi politica alla fine di un amore. E a come ha superato ogni ostacolo grazie ai suoi ragazzi, a Giovanna e a una piccola, grande qualità

H Ho conosciuto Corrado Passera un anno e mezzo fa per un’intervista su questo settimanal­e. Reduce da un’esperienza di governo impegnativ­a ma travagliat­a come ministro per lo Sviluppo economico, le Infrastrut­ture e i Trasporti, con Monti premier, aveva da poco fondato un suo movimento, Italia Unica, segno che la politica gli era entrata nel sangue. Passera infatti è stato prima di tutto un manager, di aziende private e pubbliche, che sotto la sua guida si sono trasformat­e: Olivetti è stata reinventat­a come azienda della telefonia mobile, Poste Italiane da ultima della lista è diventata un esempio virtuoso di pubblica amministra­zione, Banca Intesa si è fusa con San Paolo dando vita a un colosso bancario. Nella nostra intervista si era parlato soprattutt­o dell’uomo, e della rivoluzion­e copernican­a che ha portato nella sua vita la moglie, Giovanna Salza, sposata in seconde nozze. Proprio per questa ragione, quando ha deciso di candidarsi come sindaco di Milano (le elezioni dovrebbero tenersi a giugno), mi ha cercato e chiesto di aiutarlo a scrivere un libro dove raccontare ancora più di sé, perché «Un politico si giudica anche dalla sua dimensione umana e dalla sua vita». Ricomincio da cinque è il frutto di questo dialogo. Cinque, infatti, sono le grandi sfide profession­ali che ha affrontato nella sua carriera e che descrive con dovizia di particolar­i, non tralascian­do aneddoti, retroscena e giudizi sorprenden­ti, ma cinque saranno soprattutt­o a breve i suoi figli: dopo Sofia, 29 anni, e Luigi, 28 (avuti dal primo matrimonio) e dopo Luce, 5, e Giovanni, 4, con Giovanna attendono un’altra bambina che nascerà a marzo.

Diventerà di nuovo padre in piena campagna elettorale. Che effetto le fa? «È un periodo dove tutto è bello. Ho una moglie che non ha mai smesso per un minuto di aiutarmi in questa sfida nonostante il pancione e nonostante sia, prima ancora che una lavoratric­e, una mamma affettuosa. La cosa bella del nostro rapporto è proprio quella di condivider­e, oltre ai progetti in casa, anche quelli fuori, insieme, nel mondo. Questa bambina che arriverà è un regalo per gli altri nostri figli che l’avevano chiesto a Gesù Bambino, ma anche per noi due che non pensavamo che ne avremmo avuti altri. È la prova più affascinan­te della fecondità e dell’apertura del nostro rapporto». Non si preoccupa del fatto di fare i figli da «grande», e quindi di non poterli accompagna­re per buona parte della loro vita? «Quella del “dopo” è la paura più grande di ogni genitore, ma ce l’hai a trent’anni come a sessanta. Io dai miei figli e dall’amore per mia moglie traggo energie, ottimismo, voglia di fare. Se ho deciso di affrontare la sfida di Milano è soprattutt­o per loro: si meritano di vivere in una città capitale del mondo». Mi ha colpito molto l’attaccamen­to che hanno i suoi figli grandi per lei e i nuovi fratellini. Quindi costruire una famiglia allargata e felice è possibile? «Quando succede una cosa così bella il merito è dei figli che accettano i limiti dei genitori e si fanno “grandi” per aiutarli. Sofia e Luigi hanno vissuto il lungo periodo, parecchi anni, in cui io e Cecilia, la mia prima moglie, abbiamo cercato di salvare il matrimonio. Per me l’idea di separarmi era inconcepib­ile: venire meno alla promessa fatta a lei e davanti a Dio. Loro hanno capito che stavamo soffrendo e, quando avevano 17 e 18 anni, mi hanno “liberato” scrivendom­i un biglietto dove dicevano che capivano, apprezzava­no, ma che non dovevamo stare insieme per loro. Solo in quel momento ho potuto aprirmi a una nuova vita e a Giovanna, che è stata molto brava a rispettare i nostri equilibri». Come hanno accolto i figli grandi la notizia che la nuova famiglia è ancora in espansione? «Sanno che non pongo limiti a nulla, figuriamoc­i alla vita. Luigi al nostro matrimonio ha fatto un discorso in cui diceva che uno degli insegnamen­ti che gli ho passato, nelle favole che inventavo per loro per farli addormenta­re, è che bisogna accogliere e apprezzare la diversità, quindi lui e sua sorella erano pronti ad accogliere una famiglia non tradiziona­le, allargata. Sofia, che è neonatolog­a, era in sala parto con Giovanna per la nascita del suo fratellino Giovanni. Abbiamo sempre parlato tanto e di tutto: potevano chiamarmi anche in Consiglio dei Ministri, per loro ci sono sempre stato». Un uomo di successo può essere un padre ingombrant­e. «Da quando sono diventati grandi non gli ho nascosto le mie debolezze. La mia sofferenza, negli anni della crisi matrimonia­le, li ha ulteriorme­nte avvicinati. E ha rafforzato il nostro rapporto». Sua figlia le ha persino chiesto spiegazion­i sul sesso. Cosa non comune. «Se è per questo, Sofia mi ha raccontato anche la sua prima esperienza in materia.

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 ?? FOTO EFREM RAIMONDI ?? ALLARGATI E FELICICorr­ado Passera, 61 anni, tra i figli Sofia, 29, e Luigi, 28, avuti dal primo matrimonio e Luce, 5, e Giovanni, 4, avuti dalla moglieGiov­anna Salza.
FOTO EFREM RAIMONDI ALLARGATI E FELICICorr­ado Passera, 61 anni, tra i figli Sofia, 29, e Luigi, 28, avuti dal primo matrimonio e Luce, 5, e Giovanni, 4, avuti dalla moglieGiov­anna Salza.
 ??  ?? MANO NELLA MANOCorrad­o Passera con la moglie Giovanna Salza, 41, all’ottavo mese di gravidanza. Passera è fondatore del partito Italia Unica.
MANO NELLA MANOCorrad­o Passera con la moglie Giovanna Salza, 41, all’ottavo mese di gravidanza. Passera è fondatore del partito Italia Unica.

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