E IO CORRO PER ROMA
on riesce più a correre un’ora e mezza al giorno, con in cuffia i Pink Floyd. «Adesso mi sveglio alle 6.30, corro trenta minuti a Villa Pamphili, poi inizio a organizzare la mia giornata». Roberto Giachetti, 55 anni, divorziato (e single), padre di Giulia e Stefano, esponente del Pd e rivale di Virginia Raggi al ballottaggio romano, ci risponde dal suo studio. Sulla scrivania, accanto al computer, c’è sempre La provincia dell’uomo di Elias Canetti, «la mia coperta di Linus». Prima di accettare la sfida delle Primarie, poi vinte, era uscito a cena con i due figli, e ha deciso assieme a loro. «Erano titubanti, ma soprattutto si preoccupavano per lo stress che avrei vissuto». Come hanno vissuto questo periodo? «All’inizio temevano che la loro vita potesse cambiare troppo, soprattutto Giulia, che ha 23 anni ed è la più grande. Quando torna da Firenze, dove studia, le racconto come va. Stefano invece si è più appassionato, durante le Primarie ha seguito con me alcune iniziative». Siete complici? «Sì, ci siamo sempre divertiti molto. Come quando la Roma ha vinto lo scudetto e abbiamo girato tutta la notte per Roma in motorino». E con Giulia? «Una volta abbiamo fatto una cosa molto romantica insieme. Lei mi aveva regalato il libro Nuove Isole. Guida vagabonda di Roma, scritto
Nda Marco Lodoli. Non c’erano immagini dei luoghi consigliati, così abbiamo deciso di andare a fotografarli tutti insieme. Sempre in motorino, ovviamente». In che rapporti è con la sua ex moglie? «All’inizio, come spesso accade quando ci si lascia, ci sono stati un po’ di problemi, adesso abbiamo raggiunto una buona sintonia. Lei lavora come giornalista a Radio Radicale, ci incontriamo spesso alla Camera. Dalla mia candidatura ha iniziato a fare il tifo per me». A che cosa non rinuncerebbe mai, se vincesse? «Alla cucina, mi distende. Io cucinavo per i miei figli anche quando ero in sciopero della fame. Il mio piatto è la carbonara, che rivisito personalmente con un’aggiuntina di groviera a crudo». Porterebbe a cena la sua rivale, Virginia Raggi? «Non si avvicina a me neanche per darmi la mano! Ma sarebbe divertente andare a mangiare il pesce a Ostia, dove lei prende un sacco di voti e io un po’ meno». Come mai? «Ostia è un municipio complicato, io ho scelto di puntare al suo rilancio e ho evitato di chiedere voti in alcune zone dove è risaputo che vige la criminalità, a differenza del M5S». Il 19 giugno con chi aspetterà i risultati del ballottaggio? «Con i miei figli e tutto lo staff che mi sostiene da mesi».