Vanity Fair (Italy)

L’ODIO CINGUETTA

- Di FRANCESCA AMƒ

L’insulto corre veloce sui social e qualche volta, come nel recente caso del cantante Povia, che ha proposto sulla sua pagina Facebook un vecchio servizio fotografic­o «per risvegliar­e i ritardati», fa clamore. La «Mappa dell’Intolleran­za» appena redatta da Vox, l’osservator­io italiano sui diritti fondato da Silvia Brena e Marilisa D’Amico, in collaboraz­ione con le università di Milano, Bari e La Sapienza di Roma, che ha analizzato 2.659.879 tweet, dimostra che sui social network «le parole diventano pietre». Ben 412.716 erano tweet razzisti (tra agosto 2015 e febbraio 2016).

INSULTO CON LÕHASHTAG

Su Twitter il razzismo cinguetta forte e chiaro: con post brevi, di soli 140 caratteri, ben si presta a esternazio­ni di pancia, e il «retweet» le rilancia rapidament­e ovunque. Per questo Vox ha scelto Twitter (e non il più usato Facebook) per «geolocaliz­zare» il razzismo del nostro Paese: «La mappatura dei tweet negativi, cioè capire da dove partono e dove si diffondono gli insulti, serve non solo a fotografar­e la situazione, ma anche a favorire mirate azioni di prevenzion­e», auspica Silvia Brena. Su oltre due milioni e mezzo di tweet considerat­i, il 15% contiene almeno una delle 76 parole sensibili utilizzate come «campanello d’allarme per l’intolleran­za» dal software che ha elaborato i dati. Parole-spia quali «negri», «terroni», «puttana», «culattoni», «cesso» tanto per essere chiari.

IL VOCABOLARI­O

Le donne sono le più bersagliat­e: il 63% degli insulti è per loro. Al secondo posto (10,9% dei tweet) i migranti, con picchi in concomitan­za a fatti di cronaca che li riguardano come l’ondata dei profughi al confine ungherese, lo scorso gennaio. Simile numero di messaggi contro i gay, con un boom di cinguettii omofobi registrato durante l’esibizione sanremese di Valerio Scanu e nastri arcobaleno sul palco dell’Ariston. Il 6,6% di tweet razzisti è contro gli islamici, definiti «terroristi» e «tagliagole», e pari percentual­e di insulti si riversa sui disabili («demente», «ritardato»). Agli ebrei il 2,2% di tweet sprezzanti.

LA MAPPA DELLÕINTOL­LERANZA

Roma è capitale dell’odio con 20.755 insulti registrati, quasi 150 al giorno. La Lombardia è la regione più intolleran­te d’Italia (16.393 tweet violenti): a Milano, Bergamo, Brescia si cinguetta con rabbia mentre Sorpresa: la placida Umbria risulta la seconda regione più razzista d’Italia, tallonata dal Lazio.

LE CONSEGUENZ­E PER GLI

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