PER LE VIE DEL BORGO
LÕItalia • il sogno dei viaggiatori di tutto il mondo. Che per˜ conoscono ancora poco le mete Çpiccole ma belleÈ. Le scopriranno nel 2017, promette la responsabile del turismo per il governo. A voi, intanto, tre ÇassaggiÈ
l 2017 sarà l’anno dei piccoli borghi», ci spiega il sottosegretario al Turismo Dorina Bianchi. Accanto al turismo di massa (siamo il quinto Paese più visitato al mondo), il governo punta a svilupparne uno alternativo e più sostenibile: non solo i borghi (ne abbiamo scelti tre per voi), ma anche 60 milioni di euro investiti nei cammini (dalla Via Francigena al Cammino di San Francesco), e la rimessa a nuovo di fari e case cantoniere usati come alberghi suggestivi e insoliti. Ci racconta questo modello? «La base è l’ospitalità diffusa, che permette ai borghi di tornare in vita. Costruire per aumentare i posti letto porterebbe altro cemento, invece il 50% delle case è chiuso o aperto per pochi mesi. Usarle come alberghi diffusi permette di riqualificare risorse che già ci sono. Ma per farlo serve un salto culturale, e il web sarà fondamentale». È il modello Airbnb applicato ai borghi? «Nelle città il modello si è sviluppato in maniera eccessiva e non controllata, nei borghi l’ospitalità diffusa può essere virtuosa. E i turisti vogliono un’esperienza, chiedono di sentirsi parte di un territorio». Gli stranieri restano poco in Italia, una media di 3,5 giorni. Come la si alza? «Proprio con questo tipo di turismo, che crea legami, fa affezionare il viaggiatore al territorio, lo trasforma in ambasciatore del made in Italy». I borghi sono belli, ma se il viaggiatore ci mette un giorno intero ad arrivarci diventa dura. «Assolutamente. E purtroppo in questo momento ci sono luoghi, come la Calabria, dove il turismo è a numero chiuso, perché i voli sono pochi e cari, l’alta velocità ferroviaria non esiste, c’è un’autostrada sola. Senza trasporti non avremo mai strutture piene. Il turismo può funzionare solo se fa parte di un sistema, e come sistema dobbiamo investire. Il Trentino, per esempio, ha saputo creare un’offerta per tutto l’anno anche perché è facile da raggiungere». Come dice Renzi, conta anche il «racconto» del Paese. Ma il portale italia.it non ha avuto successo. Lo cambierete? «Ci stiamo lavorando con una mentalità nuova e più moderna. L’importante è che il brand Italia sia promosso nel suo insieme: sono pochi i luoghi italiani che hanno l’impatto per presentarsi al mondo da soli».