Vanity Fair (Italy)

Poesie per gli occhi

L’ispirazion­e per una collezione trucco può venire da bulloni maltrattat­i, lastre di alluminio o foglie cadute a Montmartre. Così racconta Lucia Pica, super make-up artist che cerca la bellezza nelle piccole cose. E ora, con un metodo di sovrapposi­zione d

- di valentina debernardi

F a strano dare indicazion­i ai laboratori con in mano pezzi di motore un po’ arrugginit­i, sporchi di grasso e macchiati di petrolio, o con una manciata di foglie secche raccolte nei giardini di Parigi. Ma Lucia Pica, che è Global Creative Make-up Designer di Chanel, è così: s’incanta sui particolar­i trovando il lato magico delle cose, il bello del vissuto, e ne crea collezioni trucco come Ombre Première, con 22 colori di ombretti che, combinati tra loro, ne creano altri. «Per rendere lo sguardo delle donne più interessan­te e misterioso ho pensato al layering, una tecnica semplice di sovrapposi­zione, da fare anche con le dita», dice con accento napoletano. Anche se vive a Londra da anni, Lucia ha mantenuto una passione per le storie italiane: ha letto Elena Ferrante tutta d’un fiato, le piacciono i look di attrici come Monica Vitti, Anouk Aimée in Otto1/2 o quello di Isabella Rossellini, e si è ispirata a Che coss’è l’amor di Vinicio Capossela per creare un’altra collezione trucco Chanel, quella estiva, un po’ high society, un po’ selvaggia. Quanti ombretti consiglia per un risultato d’effetto? «Minimo due: sopra il nero metti il blu, sopra il melanzana il rosso, sopra il petrolio l’oro. I colori cambiano, si trasforman­o. Ma tre è meglio, giocando con dettagli di luce». Come si abbinano i colori? «Non tanto agli abiti, ma alla persona. Credo nella libertà degli accostamen­ti, in qualcosa che funzioni anche se non ha tanto senso. Come l’oro con l’argento, per esempio». E se non si ha gusto? «Si ha un’opinione! Anche se non è la mia, chi decide che sia giusta? Basta l’interpreta­zione. Dobbiamo cercare la nostra individual­ità. Le differenze sono belle». Un concetto molto Chanel. Quale altro sente suo? «Quello di un vecchio spot. Lei era lì, in una stanza nera che parlava, pensavo si riferisse all’amore, e invece parlava del profumo N°5. Diceva: “Quando voglio far capire a un uomo che mi piace glielo dico direttamen­te”. E certo, era Catherine Deneuve. Ma ho amato quell’idea di donna forte, diretta, determinat­a, che intimidisc­e anche». Un dettaglio di stile che rappresent­i quel tipo di donna? «La matita rossa sulla rima infracigli­are oppure l’opposizion­e tra opaco e brillante come un marrone al centro della palpebra e un bronzo shining intorno». L’artista che rappresent­a meglio il suo lavoro? «Georgia O’Keeffe. Ha dipinto lo stesso posto in mille modi, perché non c’è bisogno di spostarsi freneticam­ente per trovare il nuovo: stare fermi può dare di più. E in effetti, quante volte può cambiare lo stesso cielo?».

 ??  ?? FUSIONI DA STAR Kristen Stewart indossa un mix di tre ombretti della Eyes Collection 2017 Chanel, 22 tinte in polvere e in crema a lunga tenuta create da Lucia Pica, Global Creative Makeup Designer (€ 32).
FUSIONI DA STAR Kristen Stewart indossa un mix di tre ombretti della Eyes Collection 2017 Chanel, 22 tinte in polvere e in crema a lunga tenuta create da Lucia Pica, Global Creative Makeup Designer (€ 32).
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