Voglio i capelli verdi
Le ventenni li cercano naturali, le mamme li preferiscono vegan e per chi ha qualche anno in più si consigliano quelli bio: tra shampoo e trattamenti green, c’è chi, con speciali proteine, fa luce sulle nostre teste. Con un occhio alla dieta
NNell’ultimo anno sono triplicati: secondo il Rapporto Eurispes 2017, si dichiara vegano il 3% degli italiani che, sommati ai vegetariani, sono quasi due milioni di persone. E se oggi è più facile evitare derivati animali nel cibo (per esempio, Torino è appena stata segnalata dal The Independent tra le dieci città più vegan friendly al mondo), anche la cura dei capelli segue a ruota. Con prodotti non testati su animali, certo, ma anche con ingredienti certificati. «Alcuni hanno un’origine animale certa, come la cera alba, derivata dalle api, e ovviamente si escludono a priori», dice Enrica Congiu, biologa nutrizionista e responsabile del controllo etichette di VeganOk, il più diffuso standard etico al mondo che certifica con il proprio marchio l’assenza di parti di origine animale. «Se invece un ingrediente è dubbio, cioè potrebbe essere di origine vegetale ma anche no, ne richiediamo la scheda tecnica. Può succedere con glicerina, pantenolo, acido ialuronico o squalene». Le alternative efficaci esistono: per esempio, la stessa emollienza della lanolina, derivata dalle pecore (vedi pag. 126), si ritrova in certe alghe o nei burri come quello di karité. Attenzione, però: un prodotto per capelli può essere vegano, ma non per forza green. «Ci sono ingredienti che consideriamo vegani perché non di origine animale, ma che comunque sono chimici», spiega Congiu. E a
quel punto, alla ricerca del vegano può unirsi quella del biologico e naturale che, secondo l’indagine Green Beauty Barometer, è fondamentale per il 73% delle millennial. Non tanto per la salute (i cosmetici in vendita nella Ue rispettano tutti il regolamento 1223/2009, che ne garantisce la sicurezza), ma perché magari più adatti a soggetti sensibili e rispettosi dell’ambiente. «Tanti principi attivi naturali, dagli zuccheri agli acidi fruttati, migliorano a livello cosmetico il capello, aumentando lucentezza, morbidezza e corposità», dice Elisabetta Sorbellini, dermatologa e membro dell’International Hair Research Foundation. «Sono prodotti più idonei a certe persone: i bambini, che hanno lo strato corneo più sottile e quindi assorbono le sostanze più facilmente, gli anziani, con la pelle delicata perché più secca, ma anche chi ha la cute delicata. Il prodotto naturale è più affine alla composizione della pelle, quindi non ne asporta la normale protezione, cioè il film idrolipidico». Come per il vegan, bisogna controllare l’etichetta: per esempio lo standard Cosmos, rilasciato dall’Istituto di Certificazione Etica e Ambientale, certifica almeno il 98% di formulazione di origine naturale, escludendo parabeni e siliconi. Che sì, setificano le cuticole, ma l’effetto è temporaneo, e svanisce tra un lavaggio e l’altro. «Il capello è setoso, bello da vedere e toccare, ma in realtà ha intorno a sé una “pellicola” e sotto non viene nutrito. Va bene per una serata, ma è solo un fattore estetico, non curativo. Viceversa, se uso qualcosa di naturale come la cheratina, affine al capello, restituisco al fusto la stessa proteina di cui è fatto e di cui ha bisogno», aggiunge Simona Sbergio, hairstylist di Rajha ed esperta in tricologia. «Con i prodotti naturali serve pazienza. Il processo è più lungo, ma poi la piega resiste di più perché con il passare del tempo il capello torna alla salute originaria, come se non si avessero mai fatto decolorazioni o tinte. E anche quelle oggi sono sempre più naturali, con estratti che fermano il colo renelle cuticole e su tutte le lunghezze, es enzap ara fenilen dia mina, un colorante che può essere allergizzante». Se si è vegani, però, si deve fare attenzione non solo a come ci si lava i capelli, ma anche a quello che si mangia. Uno studio pubblicato sull’International Journal of Trichology sostiene infatti che chi rifiuta la carne ha capelli più fragili rispetto agli onnivori. «Il fatto che un’alimentazione sia vegana non garantisce il fatto che sia sana: bisogna pianificarla, fare attenzione ad alcuni micronutrienti», avverte Congiu. «Le problematiche dei capelli sono tra le prime avvisaglie che qualcosa non funziona nel nostro organismo. Dei bassi livelli di ferro, per esempio, i capelli sono i primi a risentirne, diventando più radi. Anche zinco e magnesio sono fondamentali». I cibi da integrare assolutamente nella dieta? «Legumi e cereali, in generale frutta e verdura. Importante non è solo la quantità, ma soprattutto variare, perché contengono nutrienti diversi e così possiamo assumerne uno spettro sufficientemente ampio. La frutta secca, poi, è molto importante per la salute dei capelli: contiene acidi grassi e omega 3, la base per averli idratati e nutriti, sani ma anche più belli». E in questo caso è vero: la bellezza interiore si riflette anche in quella esteriore.