30 ANNI DI SCAMBI
(ma l’uscita dalla Ue insidia gli studenti)
Anche dopo un’effettiva Brexit, l’Erasmus+ (ossia il programma Erasmus integrato che prevede, oltre allo scambio di studenti, quello degli stage, gli scambi sportivi...) non dovrebbe subire limitazioni. Fino al 2020 almeno, a naturale scadenza. Anche perché «è un programma flessibile e non circoscritto ai soli Paesi Ue», ha specificato Flaminio Galli, direttore di Erasmus+Indire, l’Agenzia nazionale che gestisce i quasi 100 milioni di budget assegnati all’Italia. Allo scambio di studenti partecipano infatti anche i Paesi dello spazio economico europeo (Norvegia, Islanda, Liechtenstein) e quelli candidati (Turchia, Macedonia). E per il futuro? Si attendono le negoziazioni tra Uk e Ue. Per il momento, tutti a festeggiare, il 13 giugno, i 30 anni del programma: nato nel 1987, si stima che la Gran Bretagna abbia coinvolto circa 307.700 studenti universitari.