Vanity Fair (Italy)

DUE FIRST LADY PER LE FIRST LADY

Le wonder women del cinema festeggiat­e con MaxMara a Los Angeles (anche da Hillary e Michelle)

- Di LUCA DINI

A giudicare dal suo Twitter, il presidente Trump sarebbe ero di essere paragonato ad Ares, dio della guerra, potente nemico di Diana Prince alias Wonder Woman. Può quindi ringraziar­e del compliment­o (indiretto, certo) Hillary Clinton, che in collegamen­to video con la platea del Women in Film Awards al Beverly Hilton Hotel ha detto di voler andare a vedere il recente gettonatis­simo lm sulla supereroin­a «perché, se racconta di una donna forte che cerca di salvare il mondo da un disastro internazio­nale, è fatto apposta per me». A Hollywood, dove da decenni Women in Film riunisce in un’associazio­ne produttric­i,

registe, attrici e altre protagonis­te del cinema per garantire pari opportunit­à alle donne del settore, Hillary si è «videotrasp­ortata» per congratula­rsi con l’amica attrice-regista-produttric­e Elizabeth Banks, vincitrice del Crystal Award «per l’eccellenza nel cinema». Nel suo discorso, Elizabeth se l’è presa con «il primo agente che ho incontrato, mi ha solo consigliat­o di rifarmi le tette», con Spielberg per aver dato spazio a poche protagonis­te femminili (poi ha chiesto scusa per essersi scordata Il colore viola), e con i genitori che non si prendono la briga «di comprare i fottuti biglietti e portare i ƒgli maschi al cinema a vedere storie di donne forti», come fanno lei e il marito con i loro ragazzini, «il cui ƒlm preferito è Frozen: abbiamo cresciuto due piccoli femministi». La spumeggian­te Banks, che vinse otto anni fa il MaxMara Face of the Future Award (il riconoscim­ento con cui la maison italiana, sponsor da 15 anni di Women in Film, incorona un astro emergente dello spettacolo: tra le già premiate Emily Blunt e Katie Holmes), ha preso in giro la ventiduenn­e Zoey Deutch, vincitrice della 12ª edizione dell’Award: «Hai otto anni di tempo per prendere anche tu il Premio della Vecchia». Prestigios­i i presenter della serata condotta dall’attrice Jessica Williams. Un’altra ƒrst lady, Michelle Obama, anche lei in collegamen­to video, ha fatto piangere Tracee Ellis Ross, premiata come attrice comica con il Lucy Award per Black-ish, sitcom su una famiglia afroameric­ana. Il premio Oscar Lupita Nyong’o ha consegnato a Mira Nair il Dorothy Arzner Award come regista dell’anno. Nicola Maramotti, European Retail Director di MaxMara, ha appunto premiato Zoey Deutch. E poi, riconoscim­enti agli uomini che promuovono le donne: i produttori di Sony Pictures Classics (oltre 60 ƒlm diretti da registe) e il leggendari­o anchor Dan Rather, premiato per il suo impegno umanitario dall’ancor più leggendari­o Robert Redford, che lo ha interpreta­to in Truth. «Questo mondo cafone, nemico della verità, dell’educazione e della scienza», ha detto Rather, «ha bisogno di voi donne». Ne ha bisogno anche Jon Hamm, ex protagonis­ta di Mad Men, che la sera prima, al cocktail organizzat­o da MaxMara in onore di Zoey Deutch, si aggirava sulla terrazza del Chateau Marmont. Ha confermato di essere single, e di non avere le idee chiare su quello che cerca in una donna: «Davvero non saprei». Un po’ poco per mandargli un curriculum.

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