Scusate se non sono la più carina
Dopo la gavetta, BEBE REXHA è pronta a conquistare le classi iche. Alla faccia di certi discogra ici
John Belushi, Eliza Dushku, Robert De Niro, Sandra Bullock: cos’hanno in comune? Oltre al mestiere, sono tutti di origine albanese. L’ultima arrivata nel club ha 27 anni e una bella criniera bionda. «È un simbolo, sa? Del fatto che non temo i cambiamenti. Perché in realtà sono scura», spiega Bebe Rexha, «mi sono tinta di biondo per festeggiare la mia nuova vita». Fa impressione leggere che questa newyorkese glia di immigrati, pronta a conquistare il mondo con l’album All Your Fault, non sia esattamente un’esordiente. Sono dieci anni che scrive canzoni per gente come Eminem e Rihanna (The Monster), David Guetta (Hey Mama), G-Eazy (Me, Myself & I), Iggy Azalaea (Team). Ma non è stata una passeggiata. Ha lottato mesi perché il suo nome apparisse tra i contributi del disco di Guetta: «Mi hanno detto: scusa ma c’erano troppi nomi da mettere. Ero furiosa». Nata a Brooklyn, studi di lirica, dieci milioni di singoli venduti e 800 milioni di stream su Spotify, ricorda che quando si manteneva come commessa da Saks, un giorno entrò Rihanna: «Fu altezzosa. Se penso che di lì a poco avrebbe vinto un Grammy grazie a una mia canzone! Questo è un business dove o impari a nuotare o vai a fondo». E nessuno ti regala niente: «Per i boss della mia vecchia casa discograca non ero abbastanza femminile. E quando un produttore mi ha molestata, dissero che non mi conveniva protestare. Gli ho gridato in faccia: scusate se non sono la ragazza più carina del mondo, ma se non mi accettate per quello che sono, fatti vostri». Un amore nito male le ha ispirato l’album, con pezzi che parlano di lealtà (Fuck Fake Friends), resilienza (Bad Bitch) e di quanti drink ci vogliono per superare la delusione (No Broken Hearts, con Nicki Minaj). Un tempo dal vivo aveva un alter ego, Moonshine, «a¢ascinante, tosta. Ma ora lo sono anch’io, non mi serve più».