Vanity Fair (Italy)

Scatenate il caos

Arriva TRANSFORME­RS 5 con le solite scene spettacola­ri. Ma qual è il segreto della saga? Indizio: il regista più criticato e il suo «bayhem»

- di FERDINANDO COTUGNO

Il 22 giugno esce al cinema Transforme­rs 5 - L’ultimo cavaliere. Potete andarlo a vedere per scoprire se Mark Wahlberg ci farà vincere la guerra tra umani e robot (spoiler: sono previsti già il 6 e il 7, è una di quelle guerre per cui serve pazienza). Oppure potete andarci per guardare l’opera del più famoso, copiato e odiato regista di lm d’azione: Michael Bay. La maggior parte dei cine li vorrebbe prenderlo a pugni, lui vorrebbe fare altrettant­o con loro e forse entrambi i «fronti» hanno ragione. Anche se le recensioni dei suoi lm sono spesso crudeli, Bay è un regista che si può riconoscer­e da una sola inquadratu­ra, come Kubrick e TruŽaut. C’è persino un nome per il suo stile: «bayhem», cioè Bay + «mayhem» (caos). Insomma, il caos alla Michael Bay. C’è da dire che quello dei suoi lm è un caos organizzat­o, quasi scienti co, come quelle scrivanie in disordine in cui trovi comunque tutto. Per questo motivo, anche i critici hanno cominciato a studiarlo. Tony Zhou fa una serie su YouTube chiamata Every Frame is a Painting («Ogni inquadratu­ra è un quadro») e ha dedicato un episodio al «bayhem». La prima regola è questa: ogni inquadratu­ra deve essere epica e spettacola­re, tutte, anche se Mark Wahlberg deve ordinare caŽè e brioche. Guardare i lm del regista di Transforme­rs 5 (o The Rock, Armageddon o gli altri quattro Transforme­rs) è come vedere un bambino che fa saltare in aria trenini per due ore. Ma come si fa un lm così costanteme­nte epico? Con bombe, esplosioni, inseguimen­ti, ma soprattutt­o con i giusti movimenti di camera. Fateci caso, se andate a vedere Transforme­rs 5: nelle scene dei lm di Bay ogni elemento si muove in direzioni opposte. Se l’attore si alza in piedi, la camera va verso il basso, lo sfondo ruota in orizzontal­e, gli elementi ssi (come i lampioni) servono solo a dare il senso dell’enormità di quello che succede. E se il personaggi­o guarda qualcosa, l’oggetto è spesso fuori dallo schermo. Come a dire: se quello che c’è in questa inquadratu­ra vi sembra grande, non potete immaginare quanto è grande quello che c’è fuori. Sono trucchi vecchi quanto il cinema, Michael Bay li ha combinati tutti insieme e li usa senza pietà: per questo i suoi lm non sono mai noiosi, anche quando sono lunghi (Transforme­rs 5 dura due ore e mezzo). L’unico rischio è di uscire esausti dal cinema.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy