Scatenate il caos
Arriva TRANSFORMERS 5 con le solite scene spettacolari. Ma qual è il segreto della saga? Indizio: il regista più criticato e il suo «bayhem»
Il 22 giugno esce al cinema Transformers 5 - L’ultimo cavaliere. Potete andarlo a vedere per scoprire se Mark Wahlberg ci farà vincere la guerra tra umani e robot (spoiler: sono previsti già il 6 e il 7, è una di quelle guerre per cui serve pazienza). Oppure potete andarci per guardare l’opera del più famoso, copiato e odiato regista di lm d’azione: Michael Bay. La maggior parte dei cine li vorrebbe prenderlo a pugni, lui vorrebbe fare altrettanto con loro e forse entrambi i «fronti» hanno ragione. Anche se le recensioni dei suoi lm sono spesso crudeli, Bay è un regista che si può riconoscere da una sola inquadratura, come Kubrick e Truaut. C’è persino un nome per il suo stile: «bayhem», cioè Bay + «mayhem» (caos). Insomma, il caos alla Michael Bay. C’è da dire che quello dei suoi lm è un caos organizzato, quasi scienti co, come quelle scrivanie in disordine in cui trovi comunque tutto. Per questo motivo, anche i critici hanno cominciato a studiarlo. Tony Zhou fa una serie su YouTube chiamata Every Frame is a Painting («Ogni inquadratura è un quadro») e ha dedicato un episodio al «bayhem». La prima regola è questa: ogni inquadratura deve essere epica e spettacolare, tutte, anche se Mark Wahlberg deve ordinare caè e brioche. Guardare i lm del regista di Transformers 5 (o The Rock, Armageddon o gli altri quattro Transformers) è come vedere un bambino che fa saltare in aria trenini per due ore. Ma come si fa un lm così costantemente epico? Con bombe, esplosioni, inseguimenti, ma soprattutto con i giusti movimenti di camera. Fateci caso, se andate a vedere Transformers 5: nelle scene dei lm di Bay ogni elemento si muove in direzioni opposte. Se l’attore si alza in piedi, la camera va verso il basso, lo sfondo ruota in orizzontale, gli elementi ssi (come i lampioni) servono solo a dare il senso dell’enormità di quello che succede. E se il personaggio guarda qualcosa, l’oggetto è spesso fuori dallo schermo. Come a dire: se quello che c’è in questa inquadratura vi sembra grande, non potete immaginare quanto è grande quello che c’è fuori. Sono trucchi vecchi quanto il cinema, Michael Bay li ha combinati tutti insieme e li usa senza pietà: per questo i suoi lm non sono mai noiosi, anche quando sono lunghi (Transformers 5 dura due ore e mezzo). L’unico rischio è di uscire esausti dal cinema.