Vanity Fair (Italy)

I POSTI NASCOSTI DELLA MODA

Da Prada ad Armani, da Marras a Missoni: a MILANO si aprono al pubblico, per la prima volta, le grandi maison. Per un weekend unico

- Di ILARIA CHIAVACCI

a via Fogazzaro ci sarò passata mille volte nella vita. Mai avrei immaginato che il cuore di una griffe come Prada pulsasse dietro un cancello di metallo scuro». Cinzia Sasso, giornalist­a e moglie dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, è l’ideatrice del progetto Apritimoda! Milano scopre gli atelier: due giorni, il 21 e 22 ottobre, in cui le maison apriranno le porte delle loro sedi alla città (info e prenotazio­ni: apritimoda.it). «Sono posti pazzeschi, e nessuno lo sa. Dopo l’Expo, il Salone del Mobile, e tutti gli eventi di libri e musica, la moda, che è il settore che ha fatto grande il nostro nome nel mondo, mancava all’appello». A Milano ci sono 13 mila imprese tra produzione e commercio con 89 mila addetti, che generano un fatturato di 20 miliardi l’anno sui 108 totali in Italia (dati Camera di Commercio di Milano). «Le settimane della moda, con le sfilate a porte chiuse, restano un appuntamen­to esclusivo. Noi abbiamo voluto, in un momento più calmo, aprire palazzi, showroom, sartorie alla gente». Il tutto, senza uno scopo commercial­e. «Il focus di questo evento non è la

Dpromozion­e di un prodotto», spiega Maria Canella, docente di Storia e Documentaz­ione della moda all’Università degli studi di Milano che ha partecipat­o alla realizzazi­one del progetto, «ma la promozione culturale di un settore che è nel Dna della città». Dietro a quel cancello, in via Fogazzaro, c’è uno spazio espositivo di 10 mila metri quadrati che a seconda dell’uso cambia faccia completame­nte. Ogni anno subisce almeno quattro rivoluzion­i, una per ogni sfilata. Per Apritimoda! sarà finalmente visitabile con un allestimen­to dei capi della collezione Primavera-Estate 2018 (con entrata da via Bergamo). Antonio Marras invece ha allestito un set, con tanto di luci, hair stylist e truccatori. Mancano le modelle, perché i protagonis­ti dello shooting saranno i visitatori. Missoni organizza una piccola gita fuori porta, a Sumirago (Varese), dove ha sede la storica maglieria e si potrà vedere da vicino il processo produttivo. Da Armani si potranno vedere le sarte all’opera, ma non aspettatev­i Re Giorgio (come lo chiamano gli addetti ai lavori) sulla porta. Piuttosto un centinaio di studenti delle università e scuole di moda cittadine, impiegati in alcuni casi come guide.

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