Genitori e figli, tutti sulla stessa e-boat
Una combattuta partita a ping-pong con in mezzo non una rete, ma la Rete: sconvolgimenti, utopie e ossessioni che la vita online e l’utilizzo compulsivo dello smartphone producono. A fronteggiarsi, in una sfida descritta a sei mani in Metti via quel cellulare - Un papà. Due figli. Una rivoluzione (Mondadori, pagg. 208, € 17), un padre, il giornalista Aldo Cazzullo, e i suoi due figli, la liceale Rossana e Francesco, studente universitario. Partendo da ipotesi contrapposte, hanno provato a circoscrivere il senso smarrito del presente, e a rispondere a domande impegnative: internet ci isola o ci avvicina? Meglio i racconti di prima mano dei nonni, o sfiorare la superficie di tutto grazie a Google, e poi scegliere che cosa approfondire? È possibile avvantaggiarsi dalla connessione perpetua, o si finisce per confondere la vita fisica con quella virtuale? Al fondo c’è il desiderio di ogni genitore di capire quanto ci si possa fidare a spingere i figli verso questo futuro, in cui per la prima volta non è la natura della realtà a cambiare radicalmente, ma il significato stesso della nostra umanità. Il risultato è un manuale pacato e rincuorante per tempi confusi e gridati, e in cui tanti spettri, dalla distrazione digitale al cyberbullismo, all’«uberizzazione» della società, sono analizzati da due fuochi contrapposti. Siamo tutti sulla stessa e-boat: se i ragazzi hanno Favij, agli adulti tocca Gianluca Vacchi.