Vanity Fair (Italy)

I «FANTASMI» DEI POLITICI

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Fulvio Romanin è un web designer friulano, fa siti (e cose più complesse con la realtà virtuale) con la sua azienda, la Ensoul, dopo 15 anni da partita Iva. Romanin è diventato il punto di riferiment­o per «la classe sociale che non sa di esserlo», come dice lui, i 2 milioni di lavoratori autonomi italiani, grazie a un manuale su come sopravvive­re e vivere a partita Iva. L’Iva funesta (Utet, pagg. 256, € 14, in libreria dal 20 febbraio) è nato come ebook gratuito. «Parla dei miei sbagli, sono le cose che vorrei qualcuno mi avesse detto». Incontra il prossimo presidente del Consiglio in ascensore: che cosa gli chiede? «Gli direi: “Zio, la formazione!”. Per guidare mi serve la patente, per fare il libero profession­ista nessuno spiega niente, per capire come funzionano le tasse devi convincere qualcuno a farlo. All’inizio ho fatturato 50 mila euro, l’anno dopo arriva il commercial­ista con 20 mila euro di tasse, uno deve arrivare pronto a certe cose». Qual è il partito più pronto ai bisogni delle partite Iva? «Allo stato attuale la risposta è: “Aiuto!”. La cosa raggelante è che nessuno ne parla. Io vorrei che la smettesser­o con la manfrina del tagliare le tasse. Le pago, ma voglio farlo meglio. Facciano sparire la burocrazia cartacea, in Germania si denunciano i redditi in un’ora sul web». E gli 80 euro promessi da Renzi alle partite Iva? «Comodi, ma non cambiano la vita». E cosa la cambia, Romanin? «Le modifiche in apparenza tecniche. Sa cosa ho apprezzato del “Jobs Act degli autonomi”? La possibilit­à di scaricare 10 mila euro di formazione. Un freelance oggi può dire: “Vado a Londra per sei mesi e torno che sono Gesù nel mio campo”. La partita Iva la devi aprire per fare soldi, non per sopravvive­re». Quali sono le tre cose che avrebbe voluto sentirsi dire da giovane? «Il lavoro è responsabi­le della tua felicità. Parla sempre di soldi senza giri di parole. E apri una partita Iva perché è il tuo sogno e non perché devi. La partita Iva ce la devi avere nel sangue». ferdinando cotugno

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