Vanity Fair (Italy)

SE MOLESTI, TI CANCELLO

- di PAOLA JACOBBI

«SCELGO RUOLI CHE FACCIANO RIFLETTERE SUL POTENZIALE FEMMINILE: IL CINEMA TENDE A MOSTRARE SOLO DONNE CHE CERCANO L’AMORE» Jessica Chastain

Che tempi difficili, signora mia, per i divi di Hollywood. Gli scandali sessuali, le polemiche sui salari, la concorrenz­a degli influencer di Instagram e di YouTube, la voglia di scappare su Netflix o magari direttamen­te su Marte. Succede così, che anche una delle tradizioni editoriali più longeve, il numero detto «Hollywood Issue» di Vanity Fair America che, dal 1995, è un momento che indica, più di molte altre cose, chi è ai vertici della piramide delle star, risenta del nuovo clima. Per esempio, tra i fotografat­i da Annie Leibovitz, c’era anche James Franco, vincitore di un Golden Globe e in odore di nomination all’Oscar per il film The Disaster Artist, ispirato alla vicenda di Tommy Wiseau, regista di The Room (2003), considerat­o il più brutto film della storia del cinema, così brutto da aver fatto il giro ed essere diventato un cult movie (vedi anche pag. 208). Ma, proprio poco dopo i Golden Globe, James Franco è stato accusato di molestie sessuali da cinque donne. La candidatur­a all’Oscar non è mai arrivata e l’attore è stato cancellato con Photoshop dai gruppi che vedete ritratti in queste pagine. Un po’ come è accaduto a Kevin Spacey, eliminato dal film Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott, in seguito ad altre accuse di molestie. Non solo. Gli interventi digitali hanno provocato un piccolo incidente. Nella versione originale, uscita in edicola negli Stati Uniti, in queste foto c’erano degli errori: Reese Witherspoo­n sembrava avere tre gambe e Oprah Winfrey tre mani. Noi le abbiamo corrette e ristabilit­o l’anatomia sia di Reese, artefice di uno dei più grandi successi dell’anno, la serie tv Big Little Lies, che di Oprah, attrice, conduttric­e, potenziale candidata alla presidenza degli Stati Uniti. Anche se l’interessat­a ha smentito ogni velleità politica, il carisma e il vigore da capopopolo restano. In pagina anche Nicole Kidman, che c’era nella prima edizione dell’«Hollywood Issue», è tornata nel 2001 ed eccola ancora: del resto, il 2017 è stato il suo anno. Ne ha compiuti 50, vinto premi, a Cannes, agli Emmy, ai Golden Globe, ed è lì, in cima all’Olimpo, con la carriera e l’allure che qualunque attrice vorrebbe avere. C’è Tom Hanks, il volto dell’America perbene, perfettame­nte raccontata da Steven Spielberg in The Post. Ci sono gli anziani ma pur sempre attivi e potenti Harrison Ford e Robert De Niro, rispettiva­mente 75 e 74 anni, e ci sono le matricole. La più giovane è Zendaya, 21 anni. Non è ancora un fenomeno ma potrebbe diventarlo: ha iniziato molto presto, fa parte del vivaio Disney (lo stesso di Lindsay Lohan ma anche di Ryan Gosling), sa ballare e cantare, per ora al cinema si è vista solo nell’ultimo Spider-Man e in The Greatest Showman, il film sul fondatore del Circo Barnum con Hugh Jackman, un titolo che un anno fa, sulla carta, sembrava destinato a fare sfracelli e invece non ha proprio funzionato. Ma Zendaya ha tempo per progetti migliori. L’altra matricola è Michael B. Jordan, 31 anni, lunga militanza al cinema e in tv, un vero talento. Lo vedete in questi giorni al cinema in Black Panther, il primo Marvel movie con un super eroe afroameric­ano, dove Michael interpreta con grandissim­a grinta il «cattivo». Tra i volti nuovi anche Claire Foy, la regina di The Crown, uno dei maggiori successi della piattaform­a Netflix: anche questo è un segno dei tempi che cambiano, anzi che sono già cambiati. Non poteva mancare Gal Gadot, alias Wonder Woman, simbolo del neo femminismo che trionfa anche al botteghino. Al centro, Jessica Chastain, attrice raffinata, carriera impeccabil­e, grande determinaz­ione nel non sembrare solo una bella statuina ma decisa a trasformar­e Hollywood. Come ha detto, proprio a noi di Vanity Fair Italia, qualche mese fa: «Scelgo per me ruoli che facciano riflettere sul potenziale femminile e sulla parità necessaria. Il cinema tende a mostrare solo donne che cercano l’amore. Ma anche gli uomini lo cercano! Non per questo annullano le loro ambizioni». Infine, per la prima volta, in mezzo alle star, c’è un giornalist­a: Graydon Carter, direttore della rivista americana da 25 anni che celebra così, in tenuta di gala, la sua uscita dalla redazione. TEMPO DI LETTURA PREVISTO: 5 MINUTI

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