Vanity Fair (Italy)

Circoli virtuosi

È la prima «bio» community dedicata ai capelli, con fan da Bologna all’Australia. Così, una piccola realtà italiana green è diventata un mix di valori e idee innovative

- di martina manfredi

Ci sono gli Swifties, pazzi per Taylor Swift, oppure i Beliebers, per Justin Bieber. Ma c’è un brand italiano che ha una community internazio­nale di fan simile a quella delle star: è Oway, azienda nata sui colli bolognesi che sviluppa in modo sostenibil­e prodotti per il corpo ma soprattutt­o per i capelli, usando ingredient­i biodinamic­i e packaging ecologici. I suoi sostenitor­i si chiamano Owayans:i primi sono stati i dirigenti e i dipendenti dell’azienda che usano energia rinnovabil­e, vanno al lavoro con l’auto elettrica, riciclano materiali e arredi, fanno yoga in ufficio e ordinano la spesa a chilometro zero. Poi, sono arrivati quelli che fotografan­o il loro carlino o jack russell al lavatesta di un salone per ricordare le formule cruelty free, quelli che inquadrano i prodotti negli angoli del mondo più sperduti, e quelli che lo testano su se stessi. Tutto questo amore Oway se lo merita: nel rispetto del circolo virtuoso alla base della biodinamic­a, ha un’ortofficin­a concepita come un ecosistema, e un laboratori­o del legno a chilometro zero per i packaging, fatti con carta tree free (senza legna) e materiali riciclati e riciclabil­i all’infinito. Ecco perché gli Owayans si scambiano anche idee sul riciclo creativo: i flaconi vuoti sono usati come vasi di fiori, portapenne, portasapon­i, portacande­le, diffusori per ambiente o magari bottiglie per l’olio. Per chi ha in mente altro, la community è sempre aperta e vi aspetta. Parola d’ordine: #owayans.

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