Memorie di un’estate
La fotografa Micol Sabbadini ha trasformato gli scatti di un momento felice della sua famiglia in una capsule collection per una celebre maison italiana
In giro per il mondo, Micol Sabbadini la conoscono in tanti. Figlia di uno dei gioiellieri più chic di via Montenapoleone a Milano, è facile incontrarla a feste, sfilate, eventi importanti. Tecnicamente la si potrebbe inserire nella categoria delle socialite, lei però si distingue dal drappello di eleganti signorine senza precisa occupazione per due caratteristiche fondamentali: la gentilezza (rara) nei modi e il talento (vero) per la fotografia, che coltiva da quando era ragazzina. Weekend Max Mara l’ha scelta per realizzare una capsule collection per la primavera-estate 2018, prendendo spunto proprio dai suoi scatti, per trasformarli in elementi di decoro dei modelli in arrivo a fine febbraio negli store del marchio. Si chiama Aegean Sun ed è composta da 12 pezzi su cui Sabbadini si è concentrata minuziosamente per posizionare le sue immagini, o magari dei dettagli ripetuti come una fantasia di stampa. Un progetto che parte da un momento privato della vita di Micol, il viaggio fatto nelle isole greche e turche con la sua famiglia per festeggiare i 70 anni del padre Alberto. Che effetto le fa vedere un suo album dei ricordi trasformato in una gonna? «Quando viaggio io scatto di tutto e archivio tutto, suddividendo le immagini per nazioni e per città. Quelle foto raccontano un momento davvero felice della mia vita. Volevo trasmettere quella stessa sensazione di leggerezza al pubblico». Il processo di realizzazione è stato però complesso, vero? «Sì, perché non si trattava semplicemente di prendere una foto e riprodurla su un tessuto. Bisognava piazzare tutto sui cartamodelli, rispettando linee e spazi necessari per la realizzazione pratica del capo. Insieme con lo staff di Weekend Max Mara abbiamo lavorato con grande attenzione». Nella collezione ci sono dei pattern ripetuti. Anche quelli derivano da sue foto? «Certo, li ho ricavati dall’immagine di alcune ceramiche che avevo visto a Istanbul. Mi diverto sempre a scontornare delle silhouette e renderle quasi astratte». Aegean Sun parla di un suo momento molto intimo, ma lei frequenta ambienti super vip. Ha qualche storia speciale da raccontare? «Be’, inciampare su George Clooney non capita tutti i giorni. Ero all’università negli Stati Uniti ed ero stata invitata a una cena. Lui era il mio vicino di tavolo e, arrivando, sono andata a sbattere contro la sua gamba che sporgeva un po’. Ma il peggio è che non l’ho riconosciuto e gli ho chiesto se potevo averlo visto recitare da qualche parte. Era ormai famoso, però la sua risposta fu carinissima e mi tirò fuori dall’imbarazzo. Sorridendo mi disse: “Do you know E.R.?”».