Segnali di ribellione
Il nero e il blu, eleganti ed esteticamente democratici, sono le nuove tinte-feticcio di moderne campagne civili. Nella moda e sulle labbra
La stagione dei greige e dei taupe non poteva durare. Difficili da pronunciare e da indossare, i mélange indecisi dalla fonetica esotica non potevano aspirare a diventare il «new black», e neanche un blu scuro, altro grande classico del ben vestire. Nero e blu: eleganti, forti, democratici e oggi anche simbolo di ribellione. Il nero è il colore della campagna #MeToo contro gli abusi sessuali sulle donne, per la quale, in occasione dei Golden Globe e dei Bafta, le donne si sono vestite in total black. Tutte elegantissime e ingaggiate. Tranne una: Kate Middleton, che per l’occasione era in verde scuro, con accessori neri e parure di smeraldi. In quanto membro reale non può prendere posizioni politiche, ma c’è chi, in quel verde, colore simbolo delle suffragette, e in quel tocco di nero, ha sentito sussurrare «me too». Dichiarativa e stravagante è invece l’unghia con smalto blu della campagna maschile Polished Man, contro gli abusi sui minori, appoggiata da Zac Efron e da Liam e Chris Hemsworth. E impegnati sono da considerarsi rossetti blu, verdi e viola scuro, tormentone beauty della prossima stagione. Non sono fatti per valorizzare, anzi. Notoriamente colori difficili, sono da intendersi come una provocazione. La sfida è osare, uscire dalle regole, divertirsi e liberarsi da certi condizionamenti estetici. Il make-up per piacersi is the new black (o blu, fate voi).