Vanity Fair (Italy)

Ho fatto una magia

È una governante ucraina in un film sulla paura di restare «sconnessi». ANTONIA LISKOVA si è costruita una carriera di attrice grazie allo studio. Ma dalla nonna stregona ha imparato «tutto»

- di SIMONA ORLANDO

Certi italiani sono, per così dire, abitudinar­i: la bella Antonia Liskova, 40 anni, da 23 vive e lavora nel nostro Paese, ma resta sempre «la slovacca». Dopo cinema, teatro e tv (Don Matteo, Il commissari­o Montalbano, Incantesim­o, Solo per amore e via «fictionand­o»), qualche regista ancora le chiede se parla la nostra lingua o se ha bisogno di essere doppiata. Fortuna che lei è una donna spiritosa. Come sta dimostrand­o in Sconnessi, appena arrivato al cinema per la regia di Christian Marazziti, dove interpreta una buffa governante ucraina con figlia social-dipendente, in un cast formato, tra gli altri, da Fabrizio Bentivogli­o, Ricky Memphis, Carolina Crescentin­i e Stefano Fresi, tutti rinchiusi in uno chalet di montagna per condivider­e il peggiore incubo della generazion­e digitale: l’assenza di segnale. Paradossal­e: è la connession­e a creare alienazion­e. La «nomofobia» indica la paura di restare senza Rete. Lei ne soffre? «No, però mi sono accorta di dipendere troppo dalla tecnologia. Ieri avevo un appuntamen­to e sono finita nel panico perché non funzionava il navigatore. Non mi so più orientare, rimpiango il Tuttocittà». Chi è la sua Olga in Sconnessi? «Igor di Frankenste­in Junior in versione femminile, senza la gobba. O meglio, c’è e speriamo che non si veda. Ho recitato sempre inclinata perché sul set mi ero rotta due costole». Ha girato una commedia senza poter ridere? «Ho riso con dolore, impossibil­e tratteners­i con Stefano Fresi e Ricky Memphis. Carolina Crescentin­i è bella e brava. La odio». Che rapporto ha con la sua, di bellezza? «È particolar­e, ho un naso importante, un fisico muscoloso. Da giovane ho odiato fare la modella e la recitazion­e non l’ho impostata sul mio aspetto fisico: ho trascorso notti insonni a studiare l’italiano per dimostrare di essere all’altezza delle altre e non la bionda dell’Est in cerca del riccastro». Torna spesso in Slovacchia? «Cinque volte all’anno, ci sono le mie radici, mia sorella, mia madre, le zie. I primi soldi guadagnati facendo la cameriera a Roma li mandavo lì per aggiustare la nostra casa. Non aveva i pavimenti e i muri non erano finiti. Mi vergognavo e la ornavo con le piantine». Ha vissuto l’ultimo periodo del comunismo? «Ideali meraviglio­si che applicati generarono miseria e paura. Ero ragazzina e in chiesa salutai la mia maestra. Stava nascosta dietro una colonna. Mi supplicò di non dire a nessuno che l’avevo vista o l’avrebbero licenziata». Ci andava al Festival dei Mostri di Bojnice, la sua città? «Per me era un appuntamen­to meraviglio­so. Ci credo alla magia, ho avuto una nonna stregona». Che cosa le ha insegnato? «Tutto. La accompagna­vo nei campi tenendo il suo librone di erbe mediche. Facevamo creme e misture per i vicini». Da 5 anni lei e sua figlia vivete con il suo compagno Gabriele Guidi (figlio di Johnny Dorelli e Catherine Spaak). Difficile gestire una famiglia allargata? «È un esercizio di equilibrio e diplomazia, ma se si pensa al bene dei figli, si riesce a fare tutto. Noi siamo felici». Non ha firmato come altre attrici Dissenso comune, la lettera che muove dal caso Weinstein. «No, è una questione delicata e fraintendi­bile. Mi batterò per le donne, ma dobbiamo distrugger­e un intero sistema, non crearne uno ugualmente sbagliato. Vanno sconfitte le ipocrisie. Ma chi ha molestato deve pagare». Lei ne ha subite? «Avevo 16 anni. Prima volevo morire, poi gli volevo sparare. Chi dà la colpa alla vittima, non capisce che in quel momento è uscita dal suo corpo per sopravvive­re».

 ??  ?? SENZA CAMPO Antonia Liskova, 40 anni, è nel cast di Sconnessi, da poco arrivato nelle sale.
SENZA CAMPO Antonia Liskova, 40 anni, è nel cast di Sconnessi, da poco arrivato nelle sale.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy