Vanity Fair (Italy)

Bond lui, wonder noi

Sposata con lo 007 Daniel Craig, RACHEL WEISZ, che ritroviamo al cinema nei panni di due mogli alquanto diverse, sui sentimenti ha un’idea chiara: «Quando ami, devi amare tutto», prendere il bene e accettare il male. Ciò non toglie che le donne ora debban

- di SIMONA SIRI foto JENNY GAGE AND TOM BETTERTON

Verso la fine dell’intervista, Rachel Weisz decide di ribaltare i ruoli e incomincia lei a fare domande. Siamo inevitabil­mente arrivate a parlare del movimento #MeToo e forse per svicolare, o perché davvero interessat­a, incalza: «E in Italia com’è la situazione? Ci sono stati casi? Che si fa? Come stanno le donne?». Sembra davvero coinvolta. Che non fosse una bambolina priva di opinioni era chiaro da tempo. Lei e Daniel Craig, che ha sposato nel 2011, formano una delle coppie più riservate e solide dello showbusine­ss. Mai un pettegolez­zo, una paparazzat­a fuori posto. Nelle interviste raramente parlano di fatti privati, anche se ultimament­e lei qualcosa si è lasciata sfuggire: «Non pensavo che mi sarei mai sposata. Il matrimonio non era certo una mia ambizione. Ho sempre detestato le commedie romantiche». Nei prossimi mesi la vedremo in due film. Il primo è Rachel, che esce il 15 marzo ed è tratto dal romanzo del 1951 di Daphne du Maurier, dove Weisz è l’ambigua cugina di cui si innamora Sam Claflin (nel cast anche un Pierfrance­sco Favino baffuto e trafficone). L’altro film, da poco uscito in Gran Bretagna, è Il mistero di Donald C., storia vera di Donald Crowhurst (Colin Firth) che nel 1968 partecipa alla Golden Globe Race, regata in solitaria intorno al mondo. Salpato il 31 ottobre, subito in difficoltà, altera i dati di navigazion­e, fino a far credere di essere in testa. Convinto di essere scoperto, impazzito, dilaniato dal rimorso, termina le comunicazi­oni radio il 29 giugno del 1969. La barca viene ritrovata alle Isole Bermuda, vuota.

Quella di Crowhurst è una storia incredibil­e. «Ma è tutto vero. Lo sappiamo perché sulla barca fu rinvenuto il diario di bordo. Da lì si è capito non solo che non aveva mai lasciato l’Oceano Atlantico, ma anche il suo deterioram­ento mentale, le sue allucinazi­oni». Che idea si è fatta di Donald e Clare, la moglie che lei interpreta, come coppia? «Si amavano. Lei a un certo punto dice: quando ami, devi amare tutto. Non puoi scegliere di amare solo un pezzo. La loro storia ci insegna che in una relazione bisogna accettare anche quello che non ci piace o non capiamo al cento per cento». Clare avrebbe potuto o dovuto fermare il marito? «È giusto bloccare i sogni di qualcuno? E, nel caso, lui l’avrebbe mai perdonata?». Gli attori sono abituati a trascorrer­e mesi lontani da casa e dalla famiglia. Ha usato la sua esperienza per mettersi nei panni di questo personaggi­o? «Non sono situazioni paragonabi­li. Per Donald e Clare era questione di vita o di morte, niente che io abbia mai sperimenta­to». Lei a senso di avventura come è messa? «Mi piace viaggiare, da giovane l’ho fatto spesso anche da sola, ma non sono una malata di avventura, non ho dentro di me questa necessità di provare a me stessa che ce la posso fare in situazioni estreme». Pensa sia una cosa da maschi? «In realtà ce l’hanno anche molte donne. Certo, gli uomini di più, ma forse è perché il mondo mette loro a disposizio­ne più occasioni, quelle per le donne sono meno». Da bambina che cosa sognava? «Che sarei diventata una detective. Alla recitazion­e neanche pensavo. In fondo però le due profession­i qualcosa in comune hanno: ora non vado alla ricerca di colpevoli ma di storie, e per costruire i personaggi devo comunque indagare, unire i puntini». Ultimament­e l’abbiamo vista più in film europei che in grandi produzioni americane. È una scelta? «Sì. Il mio ultimo film americano credo sia stato Il grande e potente Oz nel 2013. È una mia scelta lavorare con registi greci come Yorgos Lanthimos (dopo The Lobster, Weisz è insieme a Emma Stone anche nel suo nuovo film, The Favourite, ndr) o cileni come Sebastián Lelio, con cui ho girato Disobedien­ce, che ho anche prodotto». Lei vive tra Londra, dove è nata, e New York, quindi lontana da Los Angeles. Vuole mantenere le distanze da Hollywood? «Non ho nulla contro l’industria in sé. È un posto talmente grande e diverso, non credo si possa dare un giudizio univoco, dentro ci sono forme d’arte molto differenti. L’importante è trovare il proprio spazio». Pensa che il movimento Time’s Up, in difesa delle vittime di molestie, porterà un vero cambiament­o? «Credo che sia una piattaform­a dalla quale partire. È come avere un megafono in mano: ora le donne possono usarlo anche per far sentire la voce di quelle meno privilegia­te che fino a oggi non erano ascoltate. Stamattina alla radio inglese parlavano delle donne che lavorano per la catena di supermerca­ti Tesco: anche loro sono pagate meno degli uomini e anche loro adesso chiedono di avere stipendi uguali. È questo il tipo di cambiament­o che spero avvenga». Secondo lei, ci sono differenze nel modo in cui il problema delle molestie è affrontato in Europa rispetto agli Stati Uniti? «Forse gli americani sono meno attenti alle sfumature, procedono per via un po’ sommaria, invece credo sia importante non condannare per partito preso, soprattutt­o non prima di aver ascoltato la difesa». So che è contraria a un James Bond donna. «Perché vorrei più storie originali pensate appositame­nte per le donne. Ce le meritiamo. Bond è un maschio. Ma noi abbiamo Wonder Woman».

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 ??  ?? A SPASSO NEL TEMPO Rachel Weisz, che compirà 48 anni il 7 marzo, dal 15 sarà al cinema con il film in costume Rachel, diretto da Roger Michell.
A SPASSO NEL TEMPO Rachel Weisz, che compirà 48 anni il 7 marzo, dal 15 sarà al cinema con il film in costume Rachel, diretto da Roger Michell.
 ??  ?? ROMANZI E STORIE VERE Dall’alto, Weisz con il «cugino» Sam Claflin, 31 anni, in Rachel. Nel Mistero di Donald C., con i «figli» Kit Connor, 14; Finn Elliot, 15; Eleanor Stagg, 13.
ROMANZI E STORIE VERE Dall’alto, Weisz con il «cugino» Sam Claflin, 31 anni, in Rachel. Nel Mistero di Donald C., con i «figli» Kit Connor, 14; Finn Elliot, 15; Eleanor Stagg, 13.
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