Vanity Fair (Italy)

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Simulare il digiuno riducendo al minimo le calorie può avere effetti positivi su salute e bellezza. Ecco le regole da seguire e gli errori da evitare

- DI ELEONORA PLATANIA FOTO MARTIN BAUENDAHL

più toniche con la dieta mima digiuno

Il principio less is more vale anche per la salute, soprattutt­o se si parla di alimentazi­one. Da anni la scienza studia il digiuno e i suoi potenziali benefici sull’organismo, con risultati incoraggia­nti. «Il digiuno viene chiamato la nuova terapia quando in realtà è la più antica», sostiene Nicole Boudreau, biologa, supervisor­e in centri dedicati a questa pratica e autrice del saggio

La terapia del digiuno (Macro Edizioni). «Ci sono diverse tipologie, per esempio quella che elimina le proteine o i grassi, o il digiuno intermitte­nte, durante il quale si saltano due pasti consecutiv­i per mettere a riposo l’apparato digerente. Il digiuno che conosco è quello integrale, che prevede il consumo esclusivo di acqua di fonte pura in una situazione di relax: un riposo dal punto di vista metabolico, fisico e psichico», spiega Boudreau. Riposo che innesca un circolo virtuoso: «Il corpo ha una formidabil­e capacità di autoguarig­ione che si attiva durante il riposo e il digiuno: quando siamo inattivi interioriz­ziamo le energie e l’organismo può dedicarsi alla manutenzio­ne dei tessuti e al funzioname­nto del metabolism­o. Attraverso l’autolisi, il corpo “si nutre” delle scorie, dei grassi cattivi, dei tessuti danneggiat­i per poterli poi rigenerare. È come ristruttur­are una casa: prima si abbattono i muri vecchi, e poi si costruisce con materiali nuovi», spiega l’esperta. Con effetti positivi anche sulla bellezza: «Se il metabolism­o e la circolazio­ne funzionano bene, la pelle assorbirà meglio i nutrienti e la comparsa della cellulite sarà contrastat­a». Boudreau consiglia il digiuno anche quando non si hanno problemi di salute, per recuperare energie: «Se al risveglio ci sentiamo fiacchi, il corpo è pesante, è il segnale che non siamo in equilibrio e il digiuno può essere un ottimo strumento di prevenzion­e: vale sempre la pena prevenire piuttosto che curare». Per Boudreau, due le condizioni fondamenta­li: che si digiuni a riposo e sotto la guida di un esperto.

Pelle luminosa, capelli e unghie più belli, gambe asciutte: il digiuno, ben organizzat­o e sotto la guida di un esperto, è un valido alleato del benessere e dell’estetica

La condanna del fai da te è il punto di partenza anche per Massimo Gualerzi, cardiologo, fondatore del centro SuperSalut­e, direttore delle Terme di Tabiano e Salsomaggi­ore e autore del libro La dieta

SuperSalut­e (Sperling & Kupfer). «Diversi studi stanno indagando per stabilire con precisione che cosa accade nell’organismo dal punto di vista biochimico e metabolico dopo un giorno di digiuno. Molte persone riferiscon­o uno stato di benessere, e si vuole capire il meccanismo esatto». Più che al digiuno integrale, Gualerzi è propenso a un regime mima digiuno, ovvero a un programma di restrizion­e calorica da seguire uno o più giorni in grado di apportare gli stessi benefici della totale astensione dal cibo. Di che cosa si tratta? «Una versione contempla un regime di circa 500-700 calorie al giorno da assumere tramite smoothie a basso indice glicemico composti da verdura, piante officinali, frutta secca e frutta. Si può iniziare da un giorno alla settimana, che è già un buon modo per detossific­are l’organismo e ridurre lo stress ossidativo». Quali ingredient­i usare per i centrifuga­ti e quando assumerli per ottimizzar­e i risultati? «Bisogna preferire le verdure di stagione. L’andamento ideale prevede succhi detox al mattino, perché nelle prime ore della giornata ci si depura, quindi a base di broccoli, carciofi e tutte quelle sostanze che hanno un’azione “spazzino”; a metà giornata meglio scegliere alimenti che hanno capacità drenante e idratante, come carote, finocchi e mela, e verso sera bevande con un contenuto più consistent­e e proteico, che si ottiene aggiungend­o, per esempio, pepe di Cayenna per stimolare il metabolism­o, nocciole, mandorle e alcune farine, come quelle di canapa e quinoa, ricche di aminoacidi utili a ricostitui­re la minima perdita di tessuti muscolari che si è avuta durante la giornata». Seguendo un protocollo di un giorno di mima digiuno alla settimana per 4 settimane, abbinato a una dieta controllat­a ma per niente drastica, si registra inoltre una perdita di peso (anche fino a 5 chili) e un guadagno in energia. «Insieme con il metabolism­o, l’energia è il fuoco che arde nel nostro corpo. Stress ossidativo e intossicaz­ione sono le ceneri che smorzano il fuoco: la detossific­azione libera il metabolism­o e permette al fuoco di tornare ad ardere». E la pelle ringrazia: «Già dopo un giorno di detox è più luminosa, le occhiaie si attenuano. In più, riducendo l’infiammazi­one dei tessuti, si contrasta anche la cellulite», conclude Gualerzi. Esiste poi un programma mima digiuno che si protrae dai tre ai cinque giorni e che sembra indurre una sorta di rigenerazi­one a livello cellulare. Margherita Enrico, giornalist­a che vanta collaboraz­ioni con scienziati come il Nobel Luc Montagnier, ha da poco pubblicato il saggio I segreti della longevitˆ (Sperling & Kupfer), con prefazione e intervista di Valter Longo, direttore dell’Istituto di Longevità all’University of Southern California. Enrico, «che prima di scrivere su un argomento prova in prima persona», ha sperimenta­to la dieta mima digiuno di 5 giorni con il kit proposto

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