Ricomincio da me
Una tragedia familiare e la fatica di prendere in mano il timone del marchio. Poi la risalita, che passa per la collezione donna e un nuovo store
La grande avventura
Nicola Bardelle è morto sei anni fa, travolto in moto su una strada della Costa Azzurra. Ha lasciato la moglie, due figli e un marchio di denim deluxe all’apice del successo. Raccogliere la sua eredità e il brand Jacob Cohën, per Jennifer, è stato tutt’altro che scontato: «In Italia purtroppo le donne sono ancora vittime di pregiudizi e prevaricazioni. Se ci ho messo cinque anni ad avere di nuovo voce in capitolo è anche per una questione di genere. A molti ha fatto comodo potermi screditare senza incontrare troppe resistenze. Poter dire che non avevo le competenze per prendere in mano l’azienda». Jennifer, che lavora nella moda fin da studentessa – «Ho iniziato come hostess, poi mi sono fatta le ossa nelle pubbliche relazioni» –, vanta un curriculum accademico di tutto rispetto: «Ho studiato alla Cattolica di Milano e alla Sorbona di Parigi, ma una parte cruciale della mia formazione la devo al teatro». Soprattutto, è stata a fianco del marito nell’avventura Jacob Cohën fin da subito: «Mi sono innamorata appena l’ho conosciuto, gli ripetevo che era un genio e lo incoraggiavo».
Nuovi orizzonti
Portare a termine i sogni che Nicola non ha potuto concretizzare, questo l’obiettivo di Jennifer. «Il negozio di Milano era un suo pallino, come l’espansione della collezione donna». Lo store milanese, il terzo dopo Saint-Tropez e Courchevel, inaugurato da poco in via della Spiga, si inserisce in un progetto di crescita del brand come marchio lifestyle a tutto tondo: «La boutique è un ambiente che offre un’esperienza che mi piace definire di lusso emozionale. L’obiettivo è quello di rimettere al centro l’artigianalità, il made in Italy e la maniacalità per i dettagli, i capisaldi di mio marito. Solo chi ha vissuto con lui può capire e riportare il marchio agli standard di quando era ancora vivo». Oltre alla collezione donna, oggi potenziata, si punta su una capsule bambino e prodotti per la casa, come le agende di cavallino, candele e profumatori.
Jeans mon amour
Qualcosa di denim Jennifer lo indossa sempre: «È un elemento imprescindibile del mio guardaroba. Fino a poco tempo fa evitavo il total look, ora mi piace moltissimo, soprattutto per la sera. Adoro le nostre tute e i completi: come blazer e chinos corti abbinati a tacchi alti». Nella vita di tutti i giorni difficile vederla senza jeans a palazzo o a zampa: «Mi piacciono sia con la gamba molto larga che stretta: l’importante è che le scarpe si intravedano appena, che si tratti di stiletti o sneakers. Trovo molto più chic quando il pantalone sfiora terra». Nel primo caso porta delle Gianvito Rossi altissime, altrimenti le neonate in casa Jacob Cohën: scarpe da tennis di denim o cavallino. «Cerco sempre pezzi unici o particolari: come la Kelly Hermès fatta dal dipartimento Sur-Mesure: puoi personalizzarla scegliendo il colore delle cuciture».