On the road nel nuovo West
Gli scenari più ambiti del mondo per lasciare l’asfalto: Utah. Dove si incrociavano le vie carovaniere oggi si spingono solo i fuoristrada, per provare la nuova generazione di «cowboy» a motore
Cinquemila anime arroccate ai limiti di una vasta zona desertica tra due parchi nazionali americani. Nei dintorni di Moab, Utah, la natura riesce ancora a stupire con una presenza maestosa, monumentale. Un territorio ruvido e impegnativo che è diventato spontaneamente la capitale degli amanti della guida off-road. Da oltre cinquant’anni i fuoristradisti si lanciano in scorribande organizzate (la più famosa è l’Easter Jeep Safari, una sorta di Woodstock in formato 4x4) in un’atmosfera da film western, dove al posto di diligenze e cavalli si cimentano le Jeep. Non è un caso che l’ultimo modello della casa italo-americana abbia fatto qui il suo avventuroso debutto: la nuova Wrangler JL, presentata assieme a una galassia di concept sviluppati con Mopar che dimostra come la libertà oggi stia anche nella capacità di personalizzazione estrema. La nuova JL, che arriva a dieci anni di distanza dalla precedente JK, mantiene lo spirito di un cavallo selvaggio, ma i progettisti di Jeep hanno voluto realizzare un mezzo capace di dominare anche l’asfalto delle strade cittadine. Lo si comprende subito entrando nell’abitacolo (tutt’altro che spartano) con sistema multimediale Uconnect piazzato al centro del cruscotto, che dà il meglio soprattutto nella versione con display da 8,4 pollici e «dialoga» con gli smartphone Apple e Android. Dal punto di vista del «fisico», la nuova Wrangler («cowboy» in slang dell’Ovest americano) si è alleggerita di quasi un quintale, grazie all’utilizzo di alluminio e magnesio, ed è diventata molto più semplice da domare. Completamente ridisegnato è il frontale, ora più aerodinamico, ma rimangono i grandi classici: il parabrezza abbattibile e la possibilità di rimuovere le portiere e il tetto. A settembre la vedremo sulle nostre strade (e sterrati) nelle versioni benzina e turbo diesel, e in tre allestimenti (a 2 o 4 porte): Sport, Sahara e Rubicon. Quest’ultimo deve il suo nome all’omonima località della Sierra Nevada, altra meta leggendaria per i fuoristradisti: The Rubicon Trail è tra le off roads più sognate del mondo.