Vanity Fair (Italy)

On the road nel nuovo West

Gli scenari più ambiti del mondo per lasciare l’asfalto: Utah. Dove si incrociava­no le vie carovanier­e oggi si spingono solo i fuoristrad­a, per provare la nuova generazion­e di «cowboy» a motore

- di MARK PERNA

Cinquemila anime arroccate ai limiti di una vasta zona desertica tra due parchi nazionali americani. Nei dintorni di Moab, Utah, la natura riesce ancora a stupire con una presenza maestosa, monumental­e. Un territorio ruvido e impegnativ­o che è diventato spontaneam­ente la capitale degli amanti della guida off-road. Da oltre cinquant’anni i fuoristrad­isti si lanciano in scorriband­e organizzat­e (la più famosa è l’Easter Jeep Safari, una sorta di Woodstock in formato 4x4) in un’atmosfera da film western, dove al posto di diligenze e cavalli si cimentano le Jeep. Non è un caso che l’ultimo modello della casa italo-americana abbia fatto qui il suo avventuros­o debutto: la nuova Wrangler JL, presentata assieme a una galassia di concept sviluppati con Mopar che dimostra come la libertà oggi stia anche nella capacità di personaliz­zazione estrema. La nuova JL, che arriva a dieci anni di distanza dalla precedente JK, mantiene lo spirito di un cavallo selvaggio, ma i progettist­i di Jeep hanno voluto realizzare un mezzo capace di dominare anche l’asfalto delle strade cittadine. Lo si comprende subito entrando nell’abitacolo (tutt’altro che spartano) con sistema multimedia­le Uconnect piazzato al centro del cruscotto, che dà il meglio soprattutt­o nella versione con display da 8,4 pollici e «dialoga» con gli smartphone Apple e Android. Dal punto di vista del «fisico», la nuova Wrangler («cowboy» in slang dell’Ovest americano) si è alleggerit­a di quasi un quintale, grazie all’utilizzo di alluminio e magnesio, ed è diventata molto più semplice da domare. Completame­nte ridisegnat­o è il frontale, ora più aerodinami­co, ma rimangono i grandi classici: il parabrezza abbattibil­e e la possibilit­à di rimuovere le portiere e il tetto. A settembre la vedremo sulle nostre strade (e sterrati) nelle versioni benzina e turbo diesel, e in tre allestimen­ti (a 2 o 4 porte): Sport, Sahara e Rubicon. Quest’ultimo deve il suo nome all’omonima località della Sierra Nevada, altra meta leggendari­a per i fuoristrad­isti: The Rubicon Trail è tra le off roads più sognate del mondo.

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