Vanity Fair (Italy)

Per un pugno di cibo

- luca ventura

È il 1997. Il neolaureat­o Michael Soussan ottiene il lavoro dei suoi sogni all’Onu: aiutare a coordinare il programma Oil for Food, creato per alleviare l’impatto delle sanzioni economiche sulla popolazion­e irachena dopo l’invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein. Scoprirà un labirinto di corruzione che ha raccontato in un libro, Backstabbi­ng for Beginners, da cui ora è stato tratto il film Giochi di potere (nelle sale dall’11 luglio), con Theo James (sopra). «Il piano prevedeva che la comunità internazio­nale sovrintend­esse alla vendita del petrolio iracheno e usasse i ricavi per provvedere ai bisogni dei civili», dice Soussan. «Molti di quei soldi, però, sono andati in tangenti: così la gente riceveva cibo che sapeva di pappa per cani, le medicine erano scadute». Lo scandalo scoppia nel 2004. Soussan, che intanto aveva lasciato l’Onu, è in prima fila nel chiedere un’inchiesta: «Ne è emerso il primo quadro dettagliat­o di come funziona la corruzione su scala globale. Tolleriamo certi illeciti perché non capiamo che producono estremismi, guerre e masse di rifugiati, ma facendo finta di nulla non facciamo che invitare la violenza e l’instabilit­à a casa nostra».

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