Vanity Fair (Italy)

E adesso dove investo?

Italiani popolo di risparmiat­ori, e pessimi investitor­i. Arriva l’autunno e mentre lo spread continua a fluttuare, in attesa della Legge di bilancio, abbiamo chiesto agli esperti come gestire le nostre finanze

- di ENRICA BROCARDO

Il premier Conte a Cernobbio rassicura i partner europei («Mai parlato di uscire dall’euro»), Salvini nomina portavoce dell’economia della Lega l’antieuro Alberto Bagnai e battibecca a distanza con il governator­e della Bce, Mario Draghi (a sinistra). Il ministro dell’Economia Giovanni Tria minaccia (forse) le dimissioni per le pressioni che gli piovono addosso sulla Legge di bilancio e lo spread, dopo aver sfiorato i 280 punti ad agosto, non si sa bene dove andrà. Una situazione complicata per chi di mercati s’intende. Incomprens­ibile per la maggior parte degli italiani. Anche perché siamo un popolo di semi-analfabeti finanziari. «Secondo i dati della Global Financial Literacy Survey, soltanto il 37 per cento conosce le nozioni di base contro una media del 52 nel resto dell’Europa», dice Doriana Cucinelli, docente del dipartimen­to di Scienze economico-aziendali e Diritto per l’economia dell’Università Bicocca. «Siamo bravi risparmiat­ori, ma quando si tratta di investire si fanno spesso scelte sbagliate». C’è chi, nel dubbio, preferisce non fare nulla, chi ha comprato Bitcoin e adesso non sa che farsene, chi appena sente parlare di spread telefona in banca e chiede: «Vendo tutto?». E chi, quando si parla di uscita dall’euro, pensa con nostalgia alle lire senza sapere che non è detto che si tornerebbe alla vecchia valuta. Cucinelli e altri due esperti – Adelina Porretti, consulente finanziari­o Fineco, e Giovanni Bavelloni, gestore di Intesa Sanpaolo – ci danno una mano a capire qualcosa.

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