E adesso dove investo?
Italiani popolo di risparmiatori, e pessimi investitori. Arriva l’autunno e mentre lo spread continua a fluttuare, in attesa della Legge di bilancio, abbiamo chiesto agli esperti come gestire le nostre finanze
Il premier Conte a Cernobbio rassicura i partner europei («Mai parlato di uscire dall’euro»), Salvini nomina portavoce dell’economia della Lega l’antieuro Alberto Bagnai e battibecca a distanza con il governatore della Bce, Mario Draghi (a sinistra). Il ministro dell’Economia Giovanni Tria minaccia (forse) le dimissioni per le pressioni che gli piovono addosso sulla Legge di bilancio e lo spread, dopo aver sfiorato i 280 punti ad agosto, non si sa bene dove andrà. Una situazione complicata per chi di mercati s’intende. Incomprensibile per la maggior parte degli italiani. Anche perché siamo un popolo di semi-analfabeti finanziari. «Secondo i dati della Global Financial Literacy Survey, soltanto il 37 per cento conosce le nozioni di base contro una media del 52 nel resto dell’Europa», dice Doriana Cucinelli, docente del dipartimento di Scienze economico-aziendali e Diritto per l’economia dell’Università Bicocca. «Siamo bravi risparmiatori, ma quando si tratta di investire si fanno spesso scelte sbagliate». C’è chi, nel dubbio, preferisce non fare nulla, chi ha comprato Bitcoin e adesso non sa che farsene, chi appena sente parlare di spread telefona in banca e chiede: «Vendo tutto?». E chi, quando si parla di uscita dall’euro, pensa con nostalgia alle lire senza sapere che non è detto che si tornerebbe alla vecchia valuta. Cucinelli e altri due esperti – Adelina Porretti, consulente finanziario Fineco, e Giovanni Bavelloni, gestore di Intesa Sanpaolo – ci danno una mano a capire qualcosa.