Mina ieri, oggi, domani
Il numero di ottobre di Vogue Italia celebra la tigre di Cremona in modo sorprendente e senza nostalgia. Perché, spiega il direttore Emanuele Farneti, il numero è «totalmente contemporaneo»
Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto oltre un anno fa, quando la famiglia di Mina ci ha proposto di collaborare in occasione dei suoi 60 anni di carriera». Così Emanuele Farneti, 43 anni, direttore di Vogue Italia, racconta il nuovo numero del magazine, in edicola dal 2 ottobre, che celebra Mina, alias Anna Maria Mazzini, che debuttò alla Bussola di Marina di Pietrasanta nell’agosto del 1958, e dove in un altro agosto, del 1978, si esibì per l’ultima volta in pubblico. «Abbiamo pensato che sarebbe stato bello celebrare non la Mina cantante, ma la Mina straordinaria creatrice di immagine, e l’impatto che ha avuto sulla moda, sul beauty, sulla cultura pop in generale. Abbiamo così chiesto a una serie di fotografi e stylist, italiani e no, di lavorare sul suo mondo: ne è uscito un numero monografico di incredibile varietà, a conferma di quanto fertile sia il suo immaginario». Un numero da collezione, insomma. «Che cosa mi è piaciuto di più? Che l’operazione non ha nulla di vintage, ma è anzi totalmente contemporanea».