La scelta di SJP
Nell’immaginario collettivo resta la Carrie Bradshaw di Sex and the City, ma Sarah Jessica Parker non si lascia mettere in un angolo da quel personaggio. Nella moda (ma non solo) rivendica l’importanza di decidere da sola
«Vorrei che tutte le donne trovassero la forza per credere in se stesse ed essere indipendenti»
N«Non ho bisogno di rilassarmi quando sono sul set, perché sono lì per lavorare e per farlo al meglio. Al massimo mi porto un libro per riempire i tempi morti». Sarah Jessica Parker, con i suoi graziosi sabot di satin e strass, dà un calcio agli stereotipi delle dive capricciose e riassume la sua filosofia di vita. L’incontro è a Verona, dove poche ore dopo assisterà alla sfilata di Intimissimi, di cui è la nuova testimonial con una campagna girata nella sua amata New York. A lei, dolce e minuta, basta un sorriso per illuminare la stanza. Sandro Veronesi, patron del marchio e del gruppo Calzedonia a cui Intimissimi appartiene, le siede accanto silenzioso durante l’intervista. Ma quando SJP spiega della serietà con cui vive le riprese, trattiene a stento il sorriso di chi ha la riprova di avere fatto la scelta vincente.
Per quelli che vent’anni fa avevano la capacità di intendere e di volere e un televisore in casa, è inutile spiegare chi sia questa attrice americana madre di tre figli, avuti dal collega Matthew Broderick. Oggi il pubblico la può apprezzare in Divorce, la serie lanciata da Hbo nel 2016 in cui Parker interpreta il ruolo di una donna che decide di separarsi dal marito. A novembre uscirà poi Blue Night, il film diretto dal documentarista Fabien Constant, dove veste i panni di una cantante jazz che deve confrontarsi con la scoperta di una brutta malattia. Ma per la storia della tv, della società e del costume, SJP è e resterà per sempre Carrie Bradshaw, giornalista che firma una rubrica sul New York Star, innamorata pazza delle scarpe super sexy di Manolo Blahnik, della moda intesa come l’invenzione unica, divertente e