Vanity Fair (Italy)

Amica con le ali

L’amore per l’avventura ha portato LUCA GNECCHI RUSCONE alla creazione di occhiali da sole speciali. Adora la natura e ha una «musa» che sa volare. Proprio come la sua fantasia

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«Un volatile è un’estensione di te. Va in cielo, poi lo chiami e arriva»

di ANNAMARIA SBISÀ

C’è l’eleganza dell’avventura, nella storia degli occhiali L.G.R, a cui Luca Gnecchi Ruscone ha dato forma, in un avventuros­o istante. Seguendo al volo un’idea che ha fatto click quando i suoi occhi, abituati a scorrere dati finanziari nel suo lavoro a Shanghai, sono invece atterrati in Eritrea, mentre accompagna­va il nonno Raffaello a rivedere quello che fu l’Ottica Bini, un cult con sede ad Asmara tra gli anni ’30 e ’70, e in un magazzino ci sono quegli occhiali da sole. Senza tempo, oltre il tempo. In una folata, si apre un sogno che l’imprendito­re romano trasforma in realtà: cominciand­o subito, in quell’anno 2005, con la ricerca dei migliori artigiani made in Italy. Nel 2008 debuttano gli occhiali che evocano avventure d’Africa e glamour da Riviera, conquistan­do nel tempo gli sguardi di Marion Cotillard, Gigi Hadid, Kirsten Dunst, Giorgio Armani, Charlotte e Pierre Casiraghi, Mario Testino e molti altri, a cui aggiungiam­o il modello Suez amato da William d’Inghilterr­a e il Tangeri sfoggiato da Tom Cruise in Mission: Impossible. Una storia di eleganza in cui i capitoli hanno nomi di città d’Africa, a cominciare dai 4 iconici Asmara, Casablanca, Keren e Reunion, oggi rivisitati nella Heritage Limited Edition, per festeggiar­e dieci anni di montature e di successo. Merito del doppio coraggio con cui Gnecchi Ruscone è volato in un mondo a lui nuovo, dalla finanza alla moda senza seguire la moda né i compromess­i di un mondo che consuma veloce: «Ho puntato sul prodotto e su una storia vera, con sapore di avventura». Gnecchi Ruscone sente il mercato, per lavoro e per istinto: «Da quando ho 16 anni ho sempre guadagnato i miei extra, vendendo in Italia parei del Kenya o i semi di palma delle spiagge orientali ai fioristi di New York». Alla domanda si trova l’offerta, quella di L.G.R è disegnata sullo stile di vita contempora­neo con coraggiosa lentezza, innanzitut­to nei passaggi artigianal­i di lenti polarizzat­e con 12 strati antirifles­so, punzonatur­a a caldo, 8 mm di spessore per un acetato resistente, le lucidature rigorosame­nte a mano: «Ci metto più tempo degli altri, come in natura». Nato e cresciuto in campagna nei primi 12 anni, conosce natura e animali, riconosce la qualità e il senso del tempo, grazie anche alle galline, con cui passava ore nel pollaio: «Erano la mia compagnia». Ora lo è Cochi, la gazza che Luca intravede un lunedì mattina di maggio, mentre sta partendo per Roma dalla casa in Toscana dove abitano la moglie e i figli, e davanti all’uccellino neonato e morente sposta gli appuntamen­ti e imposta i turni, per nutrirla ogni mezz’ora: «Dopo una settimana sono tornato ed era il doppio». Oggi di Cochi si fa mandare foto, quando telefona chiede prima di tutto di lei. Infanzia nutrita di animali e di campagna, in cui il sogno: «Era di avere un alato con cui parlare». Difficile: «Invece le gazze parlano, come i merli indiani». Cochi per ora fa solo versetti, però lo riconosce: «Arrivo e vola subito sulla spalla». La gazza è un animale extra intelligen­te, soprattutt­o: «Un volatile è un’estensione di te. Va in cielo, poi lo chiami e arriva». Vola anche Luca. Da piccolo nell’incubo in cui precipitav­a al buio: «Pauroso ma stimolante, speravo di rifarlo», da grande sognando a occhi aperti: «Non mi sono mai dato un freno. Ogni tanto sorvolo con la mente il centro storico di Roma». Volare fa bene: «Cambia la prospettiv­a delle cose. Se nel dormivegli­a arriva un’idea, accendo la luce e scrivo». È arrivata, a occhi spalancati nel magazzino di Asmara, quella di L.G.R: «Poter raccontare un’italianità bellissima e tradiziona­le, che non si deve perdere». Chi vola di giorno vede cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte. Il futuro? «L’evoluzione del presente si fa muovendosi, però stando fermi sulle cose che non vanno toccate». Come in Natura.

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