Vanity Fair (Italy)

«Sono sempre stata femminista. È un termine che ho sempre associato a forza e uguaglianz­a»

- Cate Blanchett

Quattro anni fa sono partiti da YouTube, oggi hanno un nuovo album in uscita e una serie tv. E anche se hanno perso per strada il quarto componente, questi nerd della musica vanno avanti. Per i fan pischellet­ti, e per i nonni swag

C on la Dark Polo Gang, come con molte altre cose di questi tempi, si sbaglia in due modi: a non prenderli sul serio così come a prenderli sul serio. Esistono dal 2014, sono un gruppo trap di Roma, dove trap è la variante del rap con basi elettronic­he, voci corrette con l’autotune e testi che parlano di droga, ghetti, armi e vita da strada. Loro però sono stati allevati nei quartieri più borghesi di Roma, le strade dove sono cresciuti sono pedonali e così hanno corretto il genere aggiungend­o un immaginari­o più zuccheroso, a base di pischellet­ti dark (i loro fan), «bacini», «caramelle» e «coni gelato», tutto condito da una seria ossessione per la moda. Sono partiti indipenden­ti, senza etichetta, senza ufficio stampa, solo YouTube, uso massiccio dei social e coltivazio­ne diretta del pubblico. Ora hanno un’etichetta alle spalle (Universal Music), una serie tv (su TimVision), tre uffici stampa e soprattutt­o un nuovo album in uscita, Trap Lovers, al quale hanno lavorato con Michele Canova, il produttore italiano più illustre e di successo. Insomma, sull’essere presi sul serio oppure no almeno loro hanno preso una posizione. Quando è uscito British, il primo singolo di questa nuova stagione (già disco di platino), i fan si sono accorti che la Dark Polo Gang era passata da quattro a tre componenti. Arturo Bruni, detto Dark Side (figlio del regista Francesco Bruni), aveva applicato in maniera troppo letterale i testi di alcune delle canzoni, con conseguent­i problemi di salute. Arturo non fa più parte del gruppo, che ora è composto da Dylan Thomas Cerulli (Dark Pyrex), Umberto Violo (Wayne Santana) e Nicolò Rapisarda (Tony Effe). A sentire Wayne, i caratteri dei tre si differenzi­ano così: «Tony Effe è crudo, expensive, molto luxury. Io sono vapor, un po’ cloud, di me non tocchi niente ma ti porto in un mondo figo. Pyrex è più dark, introspett­ivo». Tradotto per voi (e per me): Tony è il duro, Wayne è quello simpatico, Pyrex il tenebroso. Partiamo dal fatto che siete 3 e non più 4. Pyrex: «Cose che succedono, nella vita». Wayne: «Per noi la musica è competizio­ne, non facciamo che parlarne, che pensarci, per dedicarci completame­nte a questa sfida abbiamo dovuto lasciare delle cose indietro, cose che non possiamo più recuperare». Quindi Arturo lo avete mandato via voi? Wayne: «Lui è uscito, noi gli auguriamo il meglio, il progetto continua, con energie nuove, produttori nuovi, un mondo nuovo». Pyrex: «A volte per un gruppo è più facile sciogliers­i che rimanere insieme». Vi stavate sciogliend­o? Pyrex: «A volte succede, noi lo abbiamo evitato». Tony: «In quel periodo era più facile che succedesse, ed era anche più facile andarsene che affrontare i problemi». Lui ha detto a Vanity Fair di essere stato «all’inferno». Wayne: «Ma dobbiamo ancora parlare di Side?». Pyrex: «Noi abbiamo fatto di tutto per renderlo nostro fratello, poi ognuno della propria vita fa quello che vuole e il risultato è questo, non abbiamo niente da nascondere, gli vogliamo ancora bene, nessuno si odia. Fine». Tony: «A noi non piace fare le vittime, è questa la vera differenza». Ci sono canzoni di Trap Lovers in cui si sente un po’ di amarezza. Pyrex: «Non abbiamo parlato solo di collane e lifestyle, come nei classici pezzi trap, ma anche di vita personale, il successo e quello che comporta, perché arrivano anche cose negative». Tony: «Amici e puttane ti tradiscono sul più bello». Come? Tony: «No, così, per dire». Pyrex: «È una lotta con te stesso, perdi lucidità mentale, non lo so spiegare bene». Trap Lovers è stato prodotto da Canova, che voi chiamate «maestro» nei ringraziam­enti. Pyrex: «È stato una figura artisticam­ente paterna. Non so quanti artisti della nostra età possano dire di aver lavorato con un adulto così. Era quasi più fomentato di noi». Siete stanchi di essere presi come un fenomeno? Pyrex: «Esatto, sì. La cosa del fenomeno era comprensib­ile il primo anno, quelli che ci chiamano fenomeno ora stanno mentendo a se stessi, un fenomeno è lo yò-yò con cui giochi sei mesi, noi siamo prima di tutto persone e poi artisti». Wayne: «Cristiano Ronaldo poteva essere una novità il primo anno, ma poi il resto è duro allenament­o». Tony: «Giusto!». Wayne: «Il primo anno fai dieci gol, ma poi ti devi allenare». Nel frattempo la trap ha monopolizz­ato le classifich­e. Pyrex: «Provano a fare tutti il nostro percorso, a dire le cose come noi, non mi dà fastidio che ci copino, ma inventati qualcosa di tuo, no? L’Italia è piccola, quasi nessuno si inventa niente e si sono tutti accodati a noi».

«OGGI CONTANO SOLO I FOLLOWER CHE HAI SUI SOCIAL»

La trap è americana. Wayne: «Noi ci ispiriamo agli americani, gli italiani si ispirano a noi. Noi siamo cultori... Si può dire?». Pyrex: «Nerd». Wayne: «Esatto, siamo nerd della musica». Tony: «Io mi sto ascoltando uno che ha solo 70 mila stream su Spotify, non lo conosce manco sua madre, ma io sì». Wayne: «Portiamo sempre novità, così gli altri si possono ispirare a noi». Dolcenera fa le cover trap. Vi piace? Wayne: «Bene. Ha allargato il target». Tony: «Bella per Dolcenera, è una mattacchio­na come noi». E Al Bano ha cantato la vostra Cono gelato a The Voice. Wayne: «Questo è un Paese di vecchi, è brutto dirlo, ma più arrivi agli anziani e più sei ben accetto». In Italia bisogna piacere ai nonni. Wayne: «Ci sono un sacco di nonni swag». Tony: «Soprattutt­o a Milano». Nonni swag? Wayne: «Con le catene e i capelli col gel». Tony: «Nonno non ce diventi per caso». E Young Signorino? Che ne pensate? Tony: «È un nostro figlio, ha il tatuaggio 777 (il loro numero simbolo, ndr)». Pyrex: «Abbiamo tanti figli che fanno rap». Tony: «Young figliolino». La vostra amata Dua Lipa ha condiviso un suo video. Peccato non l’abbia fatto con voi? Wayne: «Bella per lui». Tony: «Poi però l’ha chiamata il suo discografi­co e le ha detto: lascia perdere». Wayne: «Oggi contano solo i follower che hai sui social, in America neanche si chiamano per nome, ma per numero di follower, si chiedono solo: “Quanti ce n’hai?”. Prima almeno c’era YouTube, ora è tutto Instagram». Tony: «Pure Instagram l’abbiamo inventato noi. Nessuno si rapportava ai fan sui social come noi. Ora sono tutti nostri figli». Wayne: «Figli mi pare forte, diciamo che siamo dei trendsette­r, gli altri prendono ciò che possono. Io poi tutti ’sti figli non li voglio». Poi uno li deve mantenere, i figli. Wayne: «Eh, capito?». Non saranno figli, ma i vostri fan sembrano una bella comunità compatta. Pyrex: «Il paragone semplice per farvi capire è quello con una squadra di calcio, i nostri non sono fan, sono tifosi. Noi non facciamo una distinzion­e tra artista e fan, li trattiamo come persone normali». Wayne: «Sono cresciuti insieme a noi. Quando sei un pischellet­to dark, lo sarai per sempre, anche se in questo momento non ascolti la nostra nuova canzone». Lo spieghiamo cos’è un pischellet­to dark? Pyrex: «Sono tipo i sorcini di Renato Zero. Alta fedeltà verso di noi e vestiti un po’ stravagant­i». Wayne: «È un trendsette­r attento alle uscite musicali e ai vestiti. E chiede un sacco di soldi ai genitori. Noi abbiamo sempre detto che veniamo da famiglie benestanti ma dedite al lavoro. Compriamo tutto con i nostri soldi, quindi, pischellet­ti, non chiedete troppi soldi ma fate qualcosa di costruttiv­o per potervi permettere quello che volete. E fate regali a mamma». Voi qual è la prima cosa che avete regalato alle vostre con i soldi guadagnati? Tony: «Io credo un paio di scarpe. Buttale via, voglio di’. Col tacco, eh». Wayne: «Il più grosso regalo è stato rendermi indipenden­te, visto che non sono mai stato il primo della classe». Però è l’unico Dark Polo laureato. Wayne: «Sì, in Marketing e comunicazi­one. Allo Ied». Pyrex: «Io mia madre la vedo poco, perché lavora nel cinema, ma appena la vedo giuro che le compro qualcosa, mi sto sentendo una brutta persona». Voi venite da famiglie benestanti in un Paese che lo è sempre meno. Non vi crea problemi rispetto a tutta questa ostentazio­ne? Pyrex: «Questi non sono più tabù credibili. Vai a Porto Cervo e stanno tutti col Rolex. In Italia con questi paradossi fregano la gente. Questa società si basa sul consumismo, io sto solo confermand­o la cosa, sono la prova vivente del consumismo e anzi ne faccio una forma d’arte. Poi, ovvio, mi spiace se un ragazzino pensa che nella vita sei quello che possiedi, perché non è così. Non è una giacca da mille euro che fa una persona». Tony: «Oddio, anche, eh». E con gli hater? Come la mettiamo? Wayne: «Siamo diventati troppo più grossi dell’hater, e anche l’hater se ne è fatto una ragione. Poi io ho gente che mi scrive: “Sei una merda, sei una merda, sei un grande”». Tony: «Oppure: “Ti amo, sei una merda, ti amo”». Wayne: «Noi creiamo sbalzi di umore alla gente». Come sarà la Dark Polo Gang tra dieci anni? Tony: «Una villa a Tokyo». Wayne: «Un lifting». Tony: «Qualche collana di perle e dei figli sparsi per il mondo». Pyrex: «Il sogno è fare musica per tutta la vita». Tony: «E business». Wayne: «Speriamo di diventare i Pooh, mai cambiati dagli eventi e dalle cose».

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 ??  ?? IL NUOVO DISCO La Dark Polo Gang ( dall’alto: Nicolò Rapisarda, Dylan Thomas Cerulli, Umberto Violo) il 28 settembre pubblica il disco Trap Lovers.
IL NUOVO DISCO La Dark Polo Gang ( dall’alto: Nicolò Rapisarda, Dylan Thomas Cerulli, Umberto Violo) il 28 settembre pubblica il disco Trap Lovers.
 ??  ?? Dylan Thomas Cerulli (Dark Pyrex), 24 anni. A destra, il nuovo disco della Dark Polo Gang.
Dylan Thomas Cerulli (Dark Pyrex), 24 anni. A destra, il nuovo disco della Dark Polo Gang.
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 ??  ?? In questa pagina, sopra: giacca, Prada. Completo Calvin Klein Jeans Est. 1978. Accanto: giacca, Off-White. Pagg. 100-101: camicie, Versace. Pantaloni, Amiri. Occhiali, Céline. Pag. 102: giacca, Balenciaga. Pantaloni e scarpe, Prada.
In questa pagina, sopra: giacca, Prada. Completo Calvin Klein Jeans Est. 1978. Accanto: giacca, Off-White. Pagg. 100-101: camicie, Versace. Pantaloni, Amiri. Occhiali, Céline. Pag. 102: giacca, Balenciaga. Pantaloni e scarpe, Prada.
 ??  ?? Umberto Violo (Wayne Santana), 26 anni.Sotto, Nicolò Rapisarda (Tony Effe), 26.
Umberto Violo (Wayne Santana), 26 anni.Sotto, Nicolò Rapisarda (Tony Effe), 26.

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