PIOGGIA DI MILIARDI
I circa 9 milioni di persone che in Italia si trovano al di sotto della soglia di povertà indicata dall’Unione europea (9.360 euro annui) aspettano di sapere se da gennaio percepiranno o meno il famoso reddito di cittadinanza. Altri 500 mila, in procinto di compiere 62 anni, si stanno chiedendo se l’anno prossimo potranno andare in pensione, con la quota 100 e 38 anni di contributi versati. Chi invece ha un milione di euro di debiti con l’Agenzia delle entrate si domanda se, grazie alla pace fiscale, se la caverà pagando un piccolo riscatto. Aggiornato il Documento di economia e finanza, il governo si appresta a varare la manovra finanziaria, con le risposte alle domande degli italiani. Entro il 20 ottobre il disegno di Legge di bilancio va presentato in Parlamento, dopodiché le Camere avranno tempo fino al 31 dicembre per approvarlo. Ma per avverare le promesse pentaleghiste serve una pioggia di miliardi. Di Maio preme sul ministro del Tesoro Giovanni Tria, che chiede prudenza e di non scontentare l’Ue, preoccupata dallo stato di salute dei nostri conti pubblici. La Lega, invece, è disposta ad accontentarsi di un assaggio di flat tax, sperimentandola sui professionisti il prossimo anno, per poi attuarla su vasta scala nel 2020. I Cinquestelle pensano intanto a come escludere gli stranieri dalla platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Qualcuno, insomma, rimarrà deluso.