Vanity Fair (Italy)

L’euro che verrà

Ricordate il 2011? Lo spread alle stelle, le dimissioni di Berlusconi, l’arrivo del «governo tecnico». E di Mario Draghi alla Bce. Tra un anno finirà il suo mandato: ecco che cosa aspettarsi quando il «guardiano» lascerà la poltrona

- di FRANCESCO BISOZZI

Mario Draghi ha già salvato l’Europa una volta, nel 2012, quando per porre un freno alla crisi pronunciò a Londra una frase che è rimasta nella storia: «La Bce farà tutto ciò che serve per salvare l’euro. E, credetemi, sarà abbastanza». In carica dal 2011, il governator­e della Banca centrale europea si prepara ad affrontare il suo ultimo anno all’Eurotower di Francofort­e: il suo mandato scadrà il 31 ottobre del 2019. Questi ultimi dodici mesi, però, non saranno una passeggiat­a. Sei anni dopo l’inizio del cosiddetto «whatever it takes» di Draghi, l’Europa si ritrova al punto di partenza. Oggi la manovra finanziari­a del governo legastella­to, l’agitazione crescente dei mercati e l’avanzata dei movimenti anti-euro minacciano nuovamente il sistema. Chi teme un altro 2011, si chiede cosa è disposto a fare questa volta il governator­e della Bce per mettere in sicurezza l’unità monetaria e dare una mano all’Italia, in evidente difficoltà. Anche i vicepremie­r Luigi Di Maio (che lo ha appena attaccato per aver criticato l’esecutivo pentaleghi­sta a causa dello spread alle stelle) e Matteo Salvini (che lo ha difeso dagli attacchi del collega per rassicurar­e l’elettorato del Nord, già sufficient­emente spaventato dall’attuale contesto economico) sperano che il banchiere lanci loro una ciambella di salvataggi­o, nel caso la situazione dovesse precipitar­e per colpa dei loro azzardi. Il «guardiano» dell’euro, però, li ha avvisati: a gennaio terminerà il programma straordina­rio di acquisti di titoli di Stato dei Paesi che aderiscono alla moneta unica denominato Quantitati­ve Easing, meglio noto come il «bazooka» di Draghi, che ha permesso in questi anni all’economia dell’Eurozona di ripartire. Tradotto? A partire dal prossimo anno, l’Italia dovrà farcela con le sue forze. Accada quel che accada.

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