Vanity Fair (Italy)

Gli illuminati

Un profumo intelligen­te che accarezza l’inconscio e innalza sensualità e umore: quello che ancora non è stato detto su Joy, ultima creazione della maison Dior

- di VALENTINA DEBERNARDI

AAppena arrivato, è già il più temuto dalla concorrenz­a: oltre a una campagna capillare e a una colonna sonora di buon auspicio presa in prestito ai Rolling Stones (She’s a Rainbow), Joy by Dior si rivela un profumo dalle molte sorprese. È un floreale luminoso, super femminile, che infonde piacere grazie ai muschi, molecole odorose psicologic­amente evocative che però non tutti sentono allo stesso modo e con la stessa intensità, perché assomiglia­no come struttura a quella dei nostri ormoni. «Sono le note che rappresent­ano meglio la luce, e a cui le donne sono più sensibili rispetto agli uomini», spiega François Demachy, maître parfumeur della maison. Ma nonostante questa differenza, il potere seduttivo della fragranza non cambia, perché «in ciascun odore c’è un 20% di azione sul lato cosciente, mentre il resto lavora sull’inconscio. Come i muschi, che agiscono sulla parte ancestrale, istintiva delle persone. Il cervello sente comunque quei messaggi chimici, anche se non ce ne accorgiamo. Funzionano come i nostri odori personali». In principio Joy by Dior doveva chiamarsi Nova, come una stella, simbolo della maison. Per questo è stato chiesto a Demachy di «cercare la luce» e trasformar­la in fragranza. Poi, è successa una cosa unica: nel momento in cui la creazione è arrivata ai blind test, quando cioè il profumo è stato messo sotto il naso (in forma anonima) di persone provenient­i da tutto il mondo per studiare la loro reazione, la parola ricorrente a cui l’hanno associata è stata «Gioia». Da lì, il nome Joy. «In effetti, proprio come succede per i segreti dell’universo, non conosciamo ancora bene il potere di alcuni odori, le diverse emozioni e reazioni che scatenano», continua Demachy commentand­o i volti felici dei test, filmati e mostrati anche a noi. Quel che è certo è che tutto quello che gira intorno ai concetti di felicità e gioia include la luce. Compresa la sfumatura di rosa data al jus: è la stessa che si crea all’orizzonte appena il sole tramonta, chiamata anche «Cintura di Venere». Un nome poetico quanto questa fragranza.

«I muschi sono le note olfattive che rappresent­ano meglio la luce» Fran•ois Demachy, ma”tre parfumeur

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