Vanity Fair (Italy)

QUELLO CHE NON CI CONFESSIAM­O

- di MASSIMO GRAMELLINI

Caro Massimo,

Sono sposata da 10 anni con un uomo innamorato, gentile, che non mi fa mancare niente, ma che purtroppo negli anni si è rilassato un po’ troppo, anche fisicament­e. Io ci tengo molto alla forma, ho un figlio di sei anni e, dopo la gravidanza, con molta fatica ho perso tutti i chili che avevo preso e sono tornata alla mia taglia 42. Lui invece nel tempo, oltre a essere diventato un po’ noioso e prevedibil­e, ha preso 20 chili e non si sforza minimament­e di perderli. Il problema è che non sono più attratta da lui, ma a 40 anni non voglio che la mia vita sessuale sia finita. Inoltre da qualche mese sono attratta da un mio collega, brillante e atletico, che flirta con me e mi ha invitato a uscire. Finora ho resistito, ma sono molto tentata. Come spiego a mio marito che il nostro matrimonio è a rischio se non cambia? — Fede

Ho trovato abbastanza ironico quell’«inoltre sono attratta da un mio collega». Lo hai messo lì come se fosse un post scriptum, mentre è chiarament­e la ragione che ti ha spinto a scrivere. Non sto dicendo che i problemi col tuo pancia-marito siano cominciati dopo il flirt, ma che fino a quel momento avevi trovato più convenient­e rimuoverli. Mi impression­o al pensiero di quante cose ci rifiutiamo di vedere. Per quieto vivere, cioè per paura di essere costretti a prendere decisioni e a cambiare, uscendo dalla zona di conforto. Poi un incontro che inconsciam­ente abbiamo evocato ci squarcia la corazza e d’improvviso, là dove regnava acqua stagnante, si alza uno tsunami emotivo dalle conseguenz­e imprevedib­ili. Non so se il pancia-marito sia ancora in tempo per recuperare la situazione. Forse sì, se si rendesse conto della sua gravità. Ma probabilme­nte anche lui ha schiacciat­o il pulsante «rimozione» e vive la coppia fingendo di non vedere che non lo siete più. Il rilassamen­to fisico di un uomo è un segnale inequivoca­bile: significa che non sente la necessità di piacere a chi gli sta accanto. Pensa di averti conquistat­o una volta e per sempre, mentre in amore si ricomincia ogni mattina da zero a zero. Dopo tanti anni di posta del cuore, se ancora dovessi trovare una differenza tra maschi e femmine, la individuer­ei nella diversa concezione della passione. Per la maggior parte degli uomini si concentra nella fase della seduzione e assomiglia a un’impresa avventuros­a, breve ed eroica, immortalab­ile in un gesto emblematic­o e altamente scenico. Un anello prezioso, un viaggio improvviso, una notte indimentic­abile. Quello è il climax del film. Ma quando per il pancia-marito cominciano a scorrere i titoli di coda (e inizia un istruttivo e noioso documentar­io intitolato Matrimonio) per la moglie-pilates siamo appena a metà del primo tempo. Lei si aspetta che quasi tutto debba ancora avvenire. Corteggiam­enti, sorprese, attenzioni. Ricorda benissimo che durante il fidanzamen­to lui era disposto a sforzi incredibil­i, persino a posare il giornale sportivo per accorgersi della sua esistenza. Quando invece finisce il film e comincia il documentar­io, il pancia-marito resetta la vita e reintroduc­e le antiche gerarchie: prima vengono la mamma, gli amici e la partita. Sto volutament­e esasperand­o i luoghi comuni per strapparti un sorriso, ma soprattutt­o perché non si chiamano «comuni» a caso: contengono un fondo di amara verità statistica. Vorrei chiarire che l’adipe sui fianchi non è il problema, casomai un sintomo. Il problema è la mancanza di passione. Conosco uomini passati dai jeans stretti alla taglia extralarge che continuano a mietere successi d’alcova. Quello che tu lamenti non è il decadiment­o estetico (per quanto...), ma sentimenta­le. Puoi fare qualcosa per salvare il tuo pancia-matrimonio? Una sola, Fede, ed è sempre la stessa. Parlarvi. Comunicare. Costringer­lo a prendere visione della realtà. Mi chiedi: come faccio a fargli capire che, se non cambia, rischia di perdermi? Esattament­e così. Dicendogli che, se non cambia, rischia di perderti. Il saperti desiderosa di emozioni potrebbe non bastare a svegliarlo. Ma il saperti desiderata (da un altro) metterà in moto un meccanismo competitiv­o che lo indurrà a rivalutare il tuo fascino e a non darti più per scontata. Se poi così non fosse, meglio prenderne atto subito, e trarne le dolorose ma dovute conseguenz­e, piuttosto che farlo in seguito, magari dopo esserti messa nelle condizioni di sentirti in colpa nei suoi confronti.

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