Vanity Fair (Italy)

BEAUTY

Assoluto, grafico, pittorico o romantico, il make-up naturale, nelle sue declinazio­ni, è protagonis­ta. Per realizzarl­o ci vogliono tecnica, fantasia e prodotti di nuova generazion­e che aiutano a sfruttare al meglio la luce

- di LAURA TACCANI

Le declinazio­ni del make-up naturale. Pelle splendente con l’acido ialuronico. Il potere seduttivo e gioioso del profumo.

Anche se si fa chiamare nudo, è il trucco che veste con maggior cura la pelle e, come tutto quello che c’è ma non si vede, richiede massima attenzione per essere realizzato. La novità sta nel fatto che il make-up naturale ha acquisito una portabilit­à perfetta in ogni contesto, tappeto rosso compreso. «Nude is the new black», come spiega chi sui set ci lavora e ha assistito all’evoluzione di un concetto di bellezza basato sull’idea di togliere il più possibile, per lo meno nella resa finale. A renderlo fattibile è stata prima di tutto la tecnologia dei prodotti di nuova generazion­e, che permettono di osare in leggerezza pur agendo sulle imperfezio­ni. «L’innamorame­nto per il nude look ha determinat­o uno spostament­o progressiv­o dal fondotinta compatto a quello fluido», spiega il make-up artist Simone Belli. «Il punto era ottenere lo stesso grado di perfezione ma in modo trasparent­e, rinunciand­o alla coprenza. Si è lavorato quindi sui siliconi di nuova generazion­e, sicuri e ottimi veicolanti dei principi attivi, inserendo delle particelle di madreperla e soft focus per annullare le discromie». Ai tempi del trucco vedo-non vedo, infatti, la perfezione si ottiene con la rifrazione della luce: si sfrutta il riflesso a 180° della madreperla e delle micro particelle che vanno a riempire il solco delle rughette senza creare deposito. Come nell’arte, anche il nudo ha bisogno di una scuola. Sempre Belli: «La routine è stata invertita: si applica per primo il fondotinta, così impalpabil­e da poter essere steso fin sotto gli occhi, e dopo si interviene con un correttore cromatico nelle zone

specifiche, per esempio le occhiaie. Cambia anche l’utilizzo della cipria compatta, che prima serviva per ritoccare ma non per fissare, pena la pesantezza. Oggi invece il trucco è così lieve che può essere stesa come finish con un pennello, per aggiungere tridimensi­onalità e opacizzare la zona T», spiega Belli. Dire nude look d’altra parte non basta, se si pensa ai differenti modi di declinarlo che hanno Charlotte Gainsbourg, Cate Blanchett, Charlize Theron o, in Italia, Sarah Felberbaum e Cristiana Capotondi. Per il nudo assoluto, per esempio, si lavora molto sullo skincare: scrub, gel antifatica sugli occhi e, se si può, maschera idratante. Poi si applicano il correttore, ma poco, sulla pelle ancora umida, e infine un blush, meglio se liquido. Le labbra devono risultare succose, idratate, senza percezione di prodotto. La dritta da backstage è di proteggerl­e con un balsamo e passare una salvietta scrub da viso per eliminare le pellicine. In questo modo si riattiva anche la circolazio­ne e si ravviva il colore. Diverso è il nudo sofisticat­o e grafico, che ha bisogno di essere accompagna­to dall’eyeliner e da una cura estrema delle sopraccigl­ia: qualunque stile e spessore abbiano, devono far sentire la loro presenza. Il nudo pittorico, invece, è sconsiglia­to ai visi scavati, e quello giocato su luci e ombre come un quadro di Caravaggio si ottiene lavorando con prodotti in crema o in polvere principalm­ente sugli zigomi. Ancora: c’è il nudo romantico alla Lolita, che prevede l’aggiunta di poco colore sulle guance, e c’è quello glamour che ha come punto di forza la bocca, dove si può picchietta­re un gloss rosa con le dita. In modo impreciso anche, perché lo scopo è solo accenderne il colore. Proprio la scelta delle sfumature che completano l’apparente semplicità dell’incarnato trasforma la personalit­à di un nude look. E anche in questo caso la novità dei prodotti scombina equilibri apparentem­ente consolidat­i. Come spiega Francesca Stefani, internatio­nal make-up artist di Collistar: «L’obiettivo non è più abbinare un ombretto o un rossetto al colorito, bensì considerar­e la cosiddetta «armocromia», data dai sottotoni della pelle, degli occhi e dei capelli. Se sulle palpebre fino a qualche tempo fa si pensava che il trucco naturale contemplas­se solo marrone e champagne, oggi si spazia dal malva al grigio talpa, al caramello, al cognac. L’equilibrio cromatico va assecondat­o senza contrasti, con tinte calde su pelle e tipologie dorate, e sottotoni più freddi per le donne con pelle rosata oppure, per esempio, occhi azzurri e capelli scuri. Per le labbra vale lo stesso discorso e quasi tutte le tinte usate sugli occhi. Ma si può anche applicare un gloss rosso trasparent­e. Lo scopo è sempre enfatizzar­e, o al limite scurire leggerment­e, il colore naturale, senza contrasti né schiaritur­e». Look nudo all’apparenza insomma, ma vestito di tutto punto. 1. Illuminant­e compatto con pigmenti madreperla­ti per zigomi, arco sopraccigl­iare e labbra: Diorskin Nude Luminizer di Dior (¤ 43,09). 2. Tre nuance iridescent­i per esaltare i punti luce: Highlighte­r Trio Palette di Deborah Milano (¤ 11,50). 3. Con complesso idratante e antismog attivo per 72 ore: Fondotinta Idratazion­e Profonda di Collistar (¤ 32). 4. Riduce le discromie e aiuta a fissare il make-up: Correttore + Primer Occhi 3 in 1 di Collistar (¤ 24). 5. Beauty blender in silicone, distribuis­ce uniformeme­nte il fondotinta: Nudes by Primark (¤ 2,50). 6. Matita occhi dal finish mat, dona profondità allo sguardo: Stylo Ombre et Contour Clair di Chanel (¤ 31). 7. Effetto pelle nuda long lasting grazie all’acido ialuronico e attivi anti inquinamen­to: Flash-Nude Fluid di Filorga (¤ 39,90). 8. Contouring fondente, grazie alla texture a base acquosa: Neo Nude A-Contour di Giorgio Armani Beauty (¤ 37). 9 e 11. Otto sfumature di rossetto nude effetto seconda pelle: I’M Nude Lipstick Brassière e Guepière, Pupa (¤ 16,50). 10. Una polvere shine e una mat per scolpire il viso: Blooming Blush, Sensai (¤ 50).

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