Le fantastiche quattro
Un marchio di orologeria raduna a Shanghai le super ambassador Nicole Kidman, Cindy Crawford, Alessandra Ambrosio e Liu Shishi. Con una parola d’ordine: continuità
Shanghai, Padiglione Expo-I. Durante una serata di gala, sul palco sale un uomo elegante ed emozionato perché chiama a sé quattro donne di quelle che fanno venire i brividi. Le signore in questione sono Nicole Kidman, Cindy Crawford, Alessandra Ambrosio e Liu Shishi, mentre lui è Raynald Aeschlimann, presidente e ceo di Omega, il brand svizzero di orologeria che ha riunito quattro sue ambassador per la presentazione della nuova collezione Constellation Manhattan, lanciata per la prima volta nel 1982. In tempi di influencer che impazzano sui social media con follower a profusione, verrebbe da ipotizzare il tramonto dei testimonial nell’accezione più classica, ovvero figure che si associano a un marchio, diventandone un volto che li accompagna nel tempo. Ma a giudicare dal grado di fibrillazione di tutti i presenti in sala, forse le cose non stanno proprio così. A Shanghai, simbolo di uno sviluppo elettrizzante, emerge una ricerca di continuità e coerenza, come se, dopo essersi inebriato con la cultura del like, il pubblico stesse ricominciando a desiderare anche stimoli più radicati. Vedere che un personaggio come Nicole Kidman si lega a un brand per così tanto tempo, trasmette significati al di là di contratti e compensi. C’è un che di rassicurante nel ritrovare ancora Cindy Crawford, lei che ormai più di vent’anni fa era stata protagonista di un servizio con Omega, scattato da Herb Ritts, per poi trasformarsi in vera e propria ambasciatrice del brand. E questa sensazione confortante vale per la audience internazionale, come per le celebrity. «Credo nella longevità e nella lealtà dei rapporti con le maison a cui scelgo di legarmi», spiega Nicole Kidman, a cui fa eco Crawford, che nelle ultime campagne ha condiviso la scena con i figli Kaia e Presley Gerber, a loro volta diventati volti ufficiali del brand: «Mi piace l’idea che dietro al mio ruolo per Omega ci sia una storia di valori condivisi che si è evoluta nel tempo e che ora trasmetto ai miei ragazzi, come una specie di eredità». In un’epoca che tutto divora, cresce la voglia di stabilità.
«Credo nella longevità e nella lealtà dei rapporti con le maison a cui scelgo di legarmi»