Vanity Fair (Italy)

Doppie vite divertenti

- mattia carzaniga

Olivier Assayas può già candidarsi ad autore del film più divertente dell’anno. Non che il regista mancasse di spirito, ma ultimament­e veniva da territori di ben altro tenore: cioè Sils Maria e Personal Shopper, la precedente (e sopravvalu­tata) doppietta esistenzia­l-spiritista con Kristen Stewart. Che bella sorpresa, dunque, IL GIOCO DELLE COPPIE (nelle sale dal 3 gennaio), titolo italiano assai sciocchino dell’originale Doubles vies, doppie vite. E doppio è pure il livello di lettura dello spassosiss­imo copione. Il primo: una quasi pochade a quattro con un editore sposato a un’attrice (Guillaume Canet e Juliette Binoche, nella foto), a sua volta amante di un aspirante scrittore (Vincent Macaigne) in crisi con la fidanzata portaborse di un noto politico (Nora Hamzawi). Il secondo: l’editore patisce la crisi dei libri di carta perché tutti comprano gli eBook (in Francia leggono ancora, già), l’attrice è costretta ad accettare mediocri serie poliziesch­e in tv perché il cinema è morto, l’aspirante scrittore scrive memoir zeppi di pizzini alle sue ex come va di moda ora, la portaborse prova a convincere il politico a lasciarsi andare alla comunicazi­one social. I sentimenti consumati (e, nel finale memorabile, rinnovati) si uniscono all’analisi più brillante mai scritta sui consumi culturali di oggi: analogico contro digitale, nostalgia contro progresso, chiacchier­e a cena contro dibattiti su Facebook. Ma non c’è intento moraleggia­nte, solo leggerezza. Forse per questo, nel delizioso gioco delle parti, ci riconoscia­mo tutti.

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