Una famiglia particolare
Il padre è fuggito lasciando moglie, prole e un vuoto riempito da una commedia familiare in stile ebraicoromanesco-disfunzionale, con protagonista l’autore stesso – un eterno e nevrotico adolescente alla Woody Allen, «zio» e guida improbabile dei tre figli della cugina abbandonata. In Esercizi di sepoltura di una madre (Mondadori, pagg. 168, ¤ 17), il direttore di Einaudi Stile libero Paolo Repetti schiera una sequenza di dialoghi fulminanti, un tour de force di battute e dilemmi morali raccolti al telefono o in pranzi domenicali. Zio e nipoti dibattono i temi che turbano una famiglia di «ebrei, atei, cattolici, juventini»: orgasmo e suicidio, Kant, Torah e campionato, peso del vento o prime mestruazioni. A punzecchiare l’adulto, è un giovane terzetto alla Tenenbaum. Isaac, nichilista ventenne che legge la vita in chiave algebrica, sesso incluso; il cinico e burino Davide, angosciato per un rigore sbagliato da Dybala, e l’adorata Saretta, metà Lisa Simpson metà Lolita, autoproclamatasi «juventina sionista con allucinazioni cristologiche» e che schernisce così lo zio: «La mamma ha detto che tu hai avuto due psicoanalisti in contemporanea all’insaputa l’uno dell’altro!». «Eh già! Un pioniere eh...». «È veramente incredibile conoscendoti». «Ma perché? È un’esperienza...». «No, è incredibile che li pagavi entrambi».