C’ERA UNA VOLTA ...A CANNES
La favola del cinema continua, una nuova edizione del Festival si è aperta e hanno cominciato a sfilare film e autori, divi e curiosi, feste e mercati. Fra i tanti protagonisti di grido, sapete chi è il più tenero?
Anche grazie al puntuale depistaggio da parte dei loro entourage, le big star si spostano invisibili da un hotel a un red carpet, da un’intervista a un party. Difficile vederne qualcuna in giro, tranne qualche volta a notte fonda in locali insospettabili. Cannes offre parecchi rifugi ai suoi ospiti famosi: l’hotel Majestic, il JW Marriott e, soprattutto, il Martinez.
È lì che si sono incontrati per la prima volta tutti i membri della giuria per una cena a La Palme d’Or, il ristorante 2 stelle dell’albergo. Non solo il menu, anche le posate erano state appositamente create in onore del presidente, il regista Alejandro González
Iñárritu dall’artista e moglie dello chef Christian Sinicropi: Catherine. Ed è lì che una fila di persone staziona a ogni ora dietro le transenne nella speranza di intercettare qualche viso noto.
Di Festival di Cannes non ce n’è uno solo. C’è quello del pubblico che serpentina in lunghe code per le proiezioni al Grand Théâtre Lumière, gli uomini quasi tutti in smoking, le donne quasi tutte in lungo. Eleganti lo sono anche quelli che il biglietto non ce l’hanno e se ne vanno in giro con un cartello con sopra il titolo del film per il quale sperano di farsi regalare un ingresso last minute. Le vetrine dei negozi del centro sono invase da abiti da sera e, spendendo anche meno di 100 euro, si può fare una discreta figura. Nonché, volendo, tornarsene a casa con una foto sul red carpet che alcuni chioschi a due passi dal Palais promettono di realizzare per un costo che va dai 25 ai 40 euro. Mentre i più creativi possono optare per l’acquisto di uno schizzo della scalinata sul quale far aggiungere la propria figurina.
Dentro al Palais c’è il mercato (altro festival), uno dei luoghi dove ci si incontra per comprare e vendere film, progetti, idee. Il tutto mentre cala un’incertezza sempre più fitta sugli orizzonti dell’intrattenimento. La parola che si sente più spesso, al bar come alle conferenze stampa, è Netflix. Cannes ha bandito dalla competizione i film che non hanno una distribuzione nelle sale. A ricordare il conflitto prima ancora dell’inizio del Festival è stato Édouard Baer, conduttore della cerimonia d’apertura, che ha citato il colosso dello streaming per schierarsi a favore dell’esperienza collettiva del cinema. E se la maggior parte degli attori e dei registi si dichiara
d’accordo in pubblico, a una certa distanza da telecamere e registratori emergono i dubbi sulla durata e l’efficacia di questa policy.
A guardare ancora più avanti sono gli sviluppatori di virtual reality che occupano un’intera sezione del mercato. Dopo il relativo fallimento del 3D, la realtà virtuale è tornata a proporsi come la prossima rivoluzione tecnologica applicata al cinema. Non è un caso che, proprio durante il Festival, Vanity Fair e Rai Cinema abbiano presentato la prima copertina a 360 gradi della rivista.
Come ogni ingranaggio complesso, il Festival è una macchina che ogni tanto s’inceppa. Quest’anno a minacciare il blocco erano i gilet gialli che avrebbero voluto portare la protesta a due passi dal Festival, ma che sono stati bloccati da un’ordinanza che ha vietato manifestazioni in diverse località della costa, compreso il centro di Cannes.
Sarebbe stato il caos, almeno per un po’, ma sarebbe stato interessante. Considerata l’anima duplice e contraddittoria di Cannes: un Festival che dà spazio al cinema impegnato anche socialmente (vedi la partecipazione quest’anno di film come Sorry We Missed You di Ken Loach o Let It Be Law, un documentario sulla legalizzazione dell’aborto in Argentina che ha trasformato il red carpet in una mini manifestazione di attiviste) ma che si alimenta di glamour: abiti, gioielli e feste.
Oltre una ventina i party esclusivi, tra cui quello di Vanity Fair America, organizzato all’Hôtel du Cap-Eden-Roc di Cap d’Antibes, al quale ha partecipato anche l’uomo più desiderato del festival: Quentin Tarantino. La conferma che il suo film C’era una volta a... Hollywood era pronto e, di conseguenza, che sulla Croisette si sarebbero manifestati anche i tre protagonisti – Leonardo
DiCaprio, Brad Pitt e Margot Robbie – è arrivata a qualche giorno di distanza dalla presentazione ufficiale dei film in concorso. Ma, dopo aver tenuto con il fiato sospeso tutti, a cominciare dal direttore del Festival Thierry Frémaux, durante la serata Tarantino ha mostrato soprattutto il suo lato tenero. Tutto coccole, mano nella mano e testa affondata nel collo della moglie Daniella Pick.