IL POSTO
«No extradition to China», «No evil law», gridavano oltre un milione di persone, molte vestite di bianco, per le strade di Hong Kong, il 9 giugno. I manifestanti hanno chiesto di fermare l’emendamento di una legge che rende più semplice la consegna di presunti criminali a quei Paesi, in primis la Cina, che non hanno accordi di estradizione con l’ex colonia britannica. Dal 1997 Hong Kong è tornata sotto il controllo cinese ma il sistema giudiziario locale gode ancora di una certa indipendenza.