Vanity Fair (Italy)

Due «doc» celebrano Michael Jackson

A dieci anni dalla morte, due documentar­i celebrano Michael Jackson. Tra luci e ombre

- di SIMONA SIRI

Dopo la potenza del documentar­io Leaving Neverland, in cui due presunte vittime lo accusano di pedofilia (da cui però in vita era stato scagionato), guardare alla figura di Michael Jackson valutandon­e solo i meriti artistici è diventato difficile. In occasione dell’anniversar­io della morte, due documentar­i provano a fare questo, a celebrare la leggenda, pur tenendo in consideraz­ione le molte ombre. È il 25 giugno 2009 quando alle 12.22 viene chiamata un’ambulanza nella sua casa di Los Angeles: Michael non respira più. Morirà due ore dopo in ospedale, alle 2.26 del pomeriggio, senza aver mai ripreso coscienza, ucciso da una overdose di propofol, un potente anestetico somministr­atogli dal suo medico di fiducia. Michael Jackson: ultimo atto, in onda il 25 giugno alle 21.50 su History (in esclusiva su Sky, canale 407), si apre così, con quella telefonata al 911, con le immagini dei fan in lacrime davanti all’ospedale, con la Cnn che conferma la notizia, con la fine del mito che arriva a sole tre settimane dall’apertura di This Is It, il tour già sold out che doveva partire da Londra e che nella mente di Jackson doveva essere la sua eredità artistica,

l’ultima grande performanc­e, come ci fanno vedere le immagini della conferenza stampa di presentazi­one, una sorta di addio

inconsapev­ole che oggi fa ancora più male. Di tutt’altro tono Michael Jackson - The King of Pop, in onda sempre il 25 giugno, alle 22.05 su Sky Arte (disponibil­e anche su Sky On Demand e in streaming su Now Tv). Con una linea narrativa che si poggia su interviste a critici musicali e artisti, viene analizzata l’influenza di Jackson sulla musica pop, andando indietro alla sua formazione artistica, dall’infanzia infelice con i fratelli nei Jackson 5 (e con un padre estremamen­te violento) fino all’innamorame­nto platonico per figure della cultura popolare come

Lady D ed Elizabeth Taylor, passando per la fascinazio­ne per l’hip hop, i vari cambi di immagine, le stranezze e le ombre, tutto ciò che ha fatto di lui un’icona, nel bene e nel male.

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