La rivoluzione dello stile ( foto)
Ma anche, la moda dei valori: le nuove collezioni Cruise raccontano bellezza e impegno, spettacolo e consapevolezza. Da Marrakech a Los Angeles, da Parigi a New York, a Roma, le sfilate sono un viaggio alla scoperta di nuovi capitoli dello stile
Sì, viaggiare. È l’ultimo cambiamento della moda. Fino a ieri, il fashion system era stanziale e abitudinario. A ogni stagione, c’era una kermesse di passerelle che dettavano tendenze sempre dalle stesse quattro città: Milano, Parigi, Londra e New York. Internet, i social media, la globalizzazione e soprattutto l’ascesa della Cina come mercato più importante di tutti hanno ribaltato gli equilibri e sconvolto lo status quo. Infatti, i grandi stilisti iniziano a spostarsi per presentare altrove le collezioni Cruise, show fino a ieri di secondo ordine (erano destinati più alla vendita che all’immagine), oggi diventati il cuore pulsante di un sistema che sta ripensando se stesso. L’ultima stagione di questi spettacoli, iniziati ad aprile a Marrakech con Dior e finiti a Los Angeles con Moschino a giugno, è così lo specchio di una moda che sta facendo punto e a capo con la propria storia. Ne è un esempio Chanel (nella pagina accanto) che pur restando a Parigi ha scritto il primo atto della sua nuova vita senza Karl Lagerfeld, stilista scomparso lo scorso febbraio. A New York, invece, Louis Vuitton (in questa pagina) ha scelto il TWA Center, meraviglioso edificio ideato da Eero Saarinen e chiuso da più di 20 anni (ha da poco riaperto come albergo), per dare vita a una favola futurista dove le borse diventavano addirittura schermi di tablet. La rivoluzione in atto, però, non riguarda solo dove avviene una sfilata. Ma perché, cosa significa, come s’impegna e soprattutto dove vuole portare chi indosserà le sue proposte. Benvenuti, quindi, nell’era della moda dei valori, un mondo dove a contare sono impegno e consapevolezza, non solo paillettes e borsette.