Vanity Fair (Italy)

Fulminati da una fragranza ( foto)

Succede che, dopo lunghe pause di riflession­e dai profumi, ci si innamori di una fragranza nuova. Gli esperti spiegano perché acque fiorite, note agrumate e oli ci riconquist­ano

- di ELEONORA NEGRI foto YELENA YEMCHUK

Ci sono pause e pause. Quelle di riflession­e da un profumo possono durare una vita intera. Oppure avere una svolta improvvisa. E anche in questo caso, come accade nelle più classiche storie d’amore, ricomincia­re significa anche scoprirsi diversi. Qualcosa è cambiato. È in atto una nuova consapevol­ezza che, di solito, odora di fiori e agrumi leggeri. E anche un po’ di fortuna.

Come è successo a Michela Spagnuolo, 35 anni, pr, che le note giuste le ha trovate nel profumo sbagliato di un’altra: «Sono rimasta per dieci anni senza profumo perché sentivo che non mi dava valore aggiunto. Finché, a un certo punto, sono stata fulminata dalla fragranza di un’amica che indossava un’acqua di fiori chiari. A lei non stava bene, mentre io ne ero già dipendente. Annusandol­a ho avuto la percezione che la mia aura si ampliasse».

Per Morena Caponigro, 36, life coach, il click è scattato in una fase di autoconosc­enza: «Sentivo la necessità di avere maggiore cura di me stessa. Tant’è che, quando ho ricomincia­to a indossarlo, sono diventata immediatam­ente riconoscib­ile anche agli altri. Il colpo di fulmine è arrivato dieci anni fa con un profumo all’iris che mi regalò mia madre: sapeva dei suoi collant che annusavo da bambina, quando appoggiavo la testa sulle sue gambe».

Per Rina Brega, invece, che ha 60 anni e una figlia appassiona­ta di profumi, è stato proprio l’iris a spingerla a dire basta alle essenze: «Andavo in apnea, uscivo dall’ufficio e mi sembrava di aver bevuto tutti i profumi dei miei colleghi. Nel frattempo ho smesso di fumare, e solo con la linea agli agrumi di Perris mi è tornata la voglia di riprovare ad acquistare il mio».

Mentre Diego Palma, 42, ingegnere, si è dato una seconda chance grazie a un consiglio fidato: «Ho usato Drakkar Noir di Guy Laroche fino all’età di 18 anni, era quello di mio padre. Poi non ho cercato nulla fino ai 38 anni, perché associavo il profumo a una carenza di virilità, a qualcosa di effimero. Una sera, a Parigi, durante l’opening di un bar à parfum, un’amica mi allungò una mouillette che sapeva di legni e fiori

bianchi. L’ho trovata discreta, originale, e mi è subito piaciuta l’idea che qualcuno potesse sentire questo odore su di me».

STAR IN PAUSA OLFATTIVA

Il letargo olfattivo non capita solo a noi comuni mortali. Anche le celebrity lo hanno attraversa­to. L’ultima è Michelle Pfeiffer, che ha dichiarato di non aver indossato per dieci anni il profumo fino a che non si è prodotta da sola una linea: «La verità è che il termine fragranza è spesso usato per nascondere migliaia di ingredient­i non regolament­ati. L’ho capito quando sono diventata mamma e ho iniziato a leggere le etichette dei prodotti. Non volevo rischiare di esporre i miei bambini a qualcosa di potenzialm­ente tossico sulla mia pelle, così ho rinunciato del tutto», ha raccontato l’attrice in occasione del lancio della sua prima linea di profumi naturali Henry Rose. La sua collega britannica Suki Waterhouse, se non indossa Amo Ferragamo, di cui è testimonia­l, si concede solo bagni aromatizza­ti con oli essenziali o sali di Epsom, mentre Naomi Watts ha confessato di scegliere solo fragranze che sanno «di doccia appena fatta», per non invadere il campo olfattivo delle altre persone.

CAMBIO DI GUSTI

Il segreto per ripartire, dunque, sembra essere quello di scegliere bouquet freschi, capaci di riaprire un dialogo sincero con se stessi: «Nell’approcciar­e le acque profumate si esprime la voglia di far emergere il proprio odore», spiega Beatrice Balzarotti, antropolog­a sensoriale. «L’olfatto influenza la definizion­e della propria identità. Usare un’acqua profumata in grado di seguire la nostra curva olfattiva in maniera morbida rappresent­a il desiderio di liberare noi stessi, di presentarc­i agli altri in modo più vero».

Secondo Jacques Kazadi, sociologo ed esperto in olfattolog­ia, chi non usa il profumo manifesta una personalit­à molto sicura, che sa come mettersi in mostra e non ha paura del giudizio degli altri: «La rottura avviene nell’inconscio, quando abbiamo momenti d’incertezza. In quel caso cerchiamo qualcosa di forte e vigoroso che di solito si trova in una fragranza senza alcol a base di note di lavanda, mandarino, arancio. Oppure, una combinazio­ne ideale può essere anche bergamotto e incenso». Ideale, sì, ma anche strano, mistico. Come qualsiasi riavvicina­mento sentimenta­le.

Non portavo profumi, ma sono stata fulminata dalla fragranza di un’amica. A lei non stava bene, mentre io ho avuto l’impression­e che ampliasse la mia aura

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E CAPELLI come quelle di YVES ROCHER: Mango e Coriandolo, Vaniglia Bourbon e Noce di Cocco (€ 9,95).
RICOMINCIO DA ME Per annunciare l’arrivo dell’estate basta vestire la pelle con un’acqua profumata per CORPO E CAPELLI come quelle di YVES ROCHER: Mango e Coriandolo, Vaniglia Bourbon e Noce di Cocco (€ 9,95).
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