Il profumo del cuoio, nel Dna
L’odore del cuoio, pungente e persistente, è una sorta di sigillo di garanzia, di marchio di fabbrica. Lo avverti su una borsa nuova, e in tutti i distretti italiani che sono famosi nel mondo per la produzione di pellami. In Toscana, dove non si contano le concerie, e nelle Marche, in quello di Fano, dove si concentra un’expertise artigiana d’eccellenza. Vitello, cuoio, pellami esotici. Trattati singolarmente o mixati in un’unica borsa.
Orciani la pelle ce l’ha ben radicata nel Dna da quando il fondatore, Claudio, nel 1978 la prima cintura se la fece per sé, perché non trovava un modello da uomo che potesse piacere anche al ragazzo che era. Allora era uno scampolo preso da un calzolaio. Oggi le cinture del marchio sono famose nel mondo e a loro si è aggiunta una produzione molto vasta di borse e secchielli. La tutela dell’ambiente è cruciale per il brand, che per la maggioranza dei modelli utilizza pellami conciati al vegetale in Toscana, che oltre a essere più green sono anche più reattivi nei confronti di lavorazioni come spazzolature, invecchiamenti e tinteggiature.
Molti dei processi sono ancora realizzati a mano: decorazioni floreali e motivi geometrici vengono dipinti da artigiani provenienti dalla scuola d’arte, mentre, in una borsa come la Fan (sopra), gli inserti sono applicati manualmente seguendo tre passaggi rigorosi. Per prima cosa suède e pitone vengono accoppiati, poi cuciti sul profilo della borsa di vitello impunturato col cuoio e, infine, applicati di cabochon e borchiette.