La Buonanotte di Luca Dini
Tempo fa, mettendo a caso un cd trovato nel bagagliaio della macchina di mia madre – di quelli con il titolo segnato a pennarello – riconosco alla prima traccia la voce di Lucio. Il disco è Il contrario di me, lo ascoltavo sempre sulla strada verso il mare insieme alla mia meravigliosa mamma. Lunedì, in particolare, si può dire fosse la nostra canzone. Parlava e parla di noi, della voglia di evadere, della semplice felicità di trovare in casa tua madre, vederla preparare le lasagne e andare al mare insieme per inciuciare sui vicini di spiaggia. Il tempo vola, da bambini si è improvvisamente (o quasi) adulti ma certi odori, sapori, parole lasciano il segno. Da quando ho ritrovato il cd, non ho fatto altro che ascoltarlo per settimane. L’ho fatto risentire anche a lei, in macchina, e il vero regalo è stato vedere nei suoi occhi scorrere le immagini di noi due abbronzatissime che cantiamo Lunedì coi finestrini aperti e il vento in faccia. Spero di farlo anch’io con mia figlia un domani, e spero che lei si ricordi di me con lo stesso amore che provo io per la mia mamma oggi. SOFIA
Le tasche piene di sassi di Jovanotti è un brano che ho proprio «consumato». Avevo regalato il cd all’uomo che forse ho amato di più, e che a mia insaputa era in condivisione. Quindi il ricordo è dolceamaro: la profondità di un amore e il dolore della sua perdita. Così l’emozione che rivive con la canzone dipende dallo stato d’animo del momento. Come la vita: mai uguale. BARBARA
La mia canzone è Bongo Bong di Manu Chao. Ogni volta che la sento ritorno seduta sul letto in camera dei miei fratelli, a guardare per ore mio fratello giocare a Resident Evil a quella Playstation che avevo tanto desiderato. La felicità di aver tanto sognato qualcosa e poi di averla, e condividerla con i miei fratelli. Non chiedevo altro. E Bongo Bong me la ricorda. FEFIBI
Parte Can’t Stop dei Red Hot e rivedo mio figlio che gattona velocissimo e si ferma con la testina all’insù per guardare il video su Mtv. Riascolto Please Don’t Go e mi trovo catapultata in spiaggia a ballare un lento con un notevole ragazzo olandese, e sorrido ricordando come, dopo che avevo declinato – più a gesti che a parole – il suo invito a concludere la serata insieme, l’ho visto tuffarsi in mare completamente vestito (la sangria aveva fatto la sua parte). La stagione dell’amore del mio adorato Battiato, che ogni estate canto a squarciagola e che mi fa ricordare quell’estate speciale di 25 anni fa. E un ricordo triste: io a notte fonda, in macchina da sola per raggiungere quella casa dove so che mio padre ha finalmente raggiunto la pace, ma anche che un capitolo della mia vita è irrimediabilmente chiuso, e sotto le mie lacrime i Queen cantano Who Wants to Live Forever? ELIA
Colpa di Madonna in copertina. Una sua canzone mi è tornata in mente, ha portato con sé il ricordo privato che me la rende memorabile e che vi ho raccontato sui social assieme ad altre schegge di vita e di musica – se volete leggerle le trovate su Facebook e negli highlight del mio Instagram – e vi ho chiesto: mi raccontate le vostre, di canzoni, e i momenti che vi fanno rivivere? Tutte quelle che mi avete mandato sono storie di legami. Per dire – e questo ricordo è inedito come un bonus track – i miei figli mi danno continue lezioni sulle ultime novità dell’hip hop ma niente potrà mai cambiare il fatto che, quando erano piccoli, Numb/Encore gliel’ho fatta scoprire io. E che, se siamo insieme quando Jay-Z inizia a rappare e attacca l’urlo di Chester, cantano con me. Oggi come allora. Buonanotte. *Direttore Editoriale Condé Nast
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